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Ue e Fmi hanno ammazzato la Grecia: ecco perché Atene fallirà

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Scontro frontale tra Bruxelles e Lagarde, rinviati ancora gli aiuti. Il ministro delle Finanze lancia l'allarme: "Default vicino"

Giulio Bucchi
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  di Francesco De Dominicis Che la Grecia sia in ginocchio lo dimostra chiaramente l'ultima trovata per risparmiare. La metà dei 30 traghetti che navigano nelle isole elleniche potrebbe essere addirittura fermata in porto. All'altra metà delle imbarcazioni, invece, verrebbe imposto di navigare più lentamente. L'impennata del prezzo del carburante, del resto, aumentato del 107% in tre anni, obbliga i gestori del trasporto marittimo a studiare qualsiasi misura per contenere le spese:  la riduzione della velocità delle navi consentirebbe, appunto, di ridurre i costi giornalieri del 7-8 per cento. Insomma, i greci se la passano davvero male. Al loro destino è agganciato il futuro dell'area euro. Eppure Unione europea e Fondo monetario internazionale non decidono e lasciano Atene col fiato sospeso. L'Europa ha rinviato l'approvazione definitiva degli aiuti al prossimo 20 novembre. E davanti all'Europarlamento, ieri, il ministro delle Finanze greco, Yannis Stournaras, ha lanciato l'ultimatum: con ulteriori rinvii o incertezze il fallimento sarebbe inevitabile. Un messaggio chiaro: gli aiuti vanno sbloccati perché il rischio di bailout è «molto elevato». Atene aspetta  una prima tranche di aiuti da 31,2 miliardi di euro ancora del primo semestre, che non ha mai ricevuto, ma anche due altre, una da 5 miliardi e l'altra da 8 miliardi, che erano quelle  previste per il terzo e quarto trimestre dell'anno. Ma da giugno tutto è bloccato.   Leggi l'articolo integrale di Francesco De Dominicis su Libero in edicola oggi, mercoledì 14 novembre    

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