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Mario Giordano: lo Stato paga i debiti, ma solo alla Casta

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Giulio Bucchi
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di Mario Giordano C'è una buona notizia. Lo Stato finalmente paga. E paga puntualmente. Chi? Gli imprenditori in credito d'imposta? Non ancora.  Gli artigiani fornitori della pubblica amministrazione? Nemmeno. I terremotati dell'Emilia in attesa dei rimborsi? Macché. Lo Stato paga puntualmente gli ex parlamentari, cioè quei 600 ex onorevoli e senatori che non essendo stati rieletti hanno diritto al cosiddetto assegno di reinserimento, altresì detto anche assegno di fine mandato. Oppure, con sprezzo del ridicolo, assegno di solidarietà. Solidarietà? Ma sì, proprio così:  dobbiamo essere solidali con gli ex parlamentari. Loro incassano, tutti gli altri si vedrà. Che cosa  c'è di strano? Oggi in consiglio dei ministri arriva l'accidentato decreto sul rimborso della Pubblica Amministrazione:  si sbloccheranno finalmente i soldi tanto attesi dalle aziende di tutto il Paese? E come? Aumentando le tasse? Anticipando l'Irpef? L'idea è perversa: con un mano ti pago, con l'altra ti prendo. Non dovranno versare nulla, non dovranno fare alcun sacrificio e non dovranno aspettare alcun decreto speciale, invece, i  magnifici 600 ex onorevoli e ex senatori che negli ultimi anni hanno servito in modo tanto egregio le nostre istituzioni.    Per quello che hanno fatto meritano un bel premio, no?  E allora avanti:  regaliamo loro un po' di soldi (esentasse) e, soprattutto, tanta solidarietà. Le cifre sono note ai lettori di Libero, perché grazie al solito fiuto di Franco Bechis eravamo stati i primi a scovarle e a rivelarle. Quello che adesso è certo è che quelle cifre verranno pagate in moneta sonante. Cascasse il mondo, infatti, a fine mese gli assegni di reinserimento finiranno nelle loro tasche: 250mila euro a Fini,  217mila euro a D'Alema, 215mila euro a Livia Turco e Domenico Nania, 175mila euro a Roberto Maroni, 174mila euro a Franco Marini,  158mila a Gianfranco Micciché, 158mila euro a Claudio Scajola, 157mila euro a Beppe Pisanu, 148mila  euro a Italo Bocchino, 64mila  euro a Furio Colombo, 58mila  euro a Antonio Di Pietro, 195mila euro  a Roberto Castelli, 176mila euro a Stefano Stefani, 111mila a Sergio D'Antoni e Enzo Carra, 44mila a Veltroni, 100mila euro a Francesco Rutelli, Pierluigi Castagnetti e Maurizio Paniz, 278mila a Filippo Berselli, 158mila a Mario Tassone... Leggi l'articolo integrale di Mario Giordano su Libero in edicola mercoledì 3 aprile

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