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M5s, confermato il gruppo di comunicazione. Ma in molti disertano la riunione: "Tanto decidono Grillo e Casaleggio"

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L'incontro dopo l'email ricevuta ieri dai deputati in cui si venivano paventate forme di controllo sui parlamentari. Dibattito acceso, ma alla fine rimane tutto com'è. Per ora...

Sebastiano Solano
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Ancora malumori nel gruppo M5S a Montecitorio. Due giorni dopo la mail inviata dall'ufficio comunicazione ai deputati grillini, a non rilasciare interviste a giornalisti considerati "inaffidabili e in malafede" e sempre sotto lo sguardo attento dello staff, non si attenua il disagio tra i 5 stelle. Nel corso di una riunione alla Camera, secondo quanto si apprende, alcuni deputati sono intervenuti e hanno criticato il lavoro del gruppo comunicazione evidenziando che "dopo due mesi si fanno ancora gli stessi errori".  Messora si smarca dall'email - A quel punto, un deputato ha chiesto una sorta di'verifica, e nel caso continuassero i problemi nel modo di fare comunicazione e di rapportarsi con i media, allora pensare all'ipotesi di un cambio in tempi brevi. Sul tavolo, tra l'altro, ci sarebbe l'ipotesi di istituire una nuova figura che coordini entrambi i gruppi di Camera e Senato perchè, ha sottolineato un deputato, "procedono in modi differenti e non comunicano tra di loro". Al Senato, infatti, la situazione è più sotto controllo e gli incidenti di percorsò sono diminuiti. E oggi Claudio Messora, responsabile della comunicazione a Palazzo Madama, ha praticamente preso le distanze sostenendo di avere "la massima considerazione del rispetto per gli eletti e la loro libertà di pensiero, e per la stampa con il suo fondamentale lavoro anche di critica Rivolta contro le 'ronde' - Ad alimentare le critiche dei deputati grillini, raccontano, c'è la volontà (scritta nero su bianco nella mail) di "intensificare" la vigilanza dello staff comunicazione in Transatlantico e nell'atrio del palazzo di Montecitorio. Quasi delle ronde, così sono state definite, che servirebbero a "garanzia" dei deputati e "non per controllare", così era scritto nella mail. Ma un deputato osserva sarcastico: "Excusatio non petita, accusatio manifesta...".   Insomma, anche se alcuni deputati chiedono ai giornalisti di occuparsi più dei contenuti e meno di "quando ci inceppiamo", è vero però che c'è chi ammette il "pregiudizio di qualcuno dei grillini nei confronti della stampa".  Staff confermato, per ora... - Lo staff stampa oggi ha rischiato grosso, con alcuni deputati che, nel corso della riunione, hanno chiesto di verificarne l'operato a stretto giro. Alla fine la questione viene messa ai voti e i deputati rinnovano la fiducia a Nicola Biondo e al resto della squadra. In molti, però, hanno preferito disertare l'assemblea. "Meglio lavorare...", confida stizzito un deputato in transatlantico, sconfessando uno dei tratti distintivi dei pentastellati: le riunioni-fiume. "Cosa andiamo a fare? - sbotta un collega - tanto noi non decidiamo nulla, tutto è nelle mani di Grillo e Casaleggio". Così in tanti scelgono di snobbare l'assemblea. Mentre qualcuno decide di andare e dare voce al malcontento. "Niente di personale - avrebbe detto tra gli altri un deputato - sono persone anche simpatiche ma la comunicazione qui non va bene, non funziona.   

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