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Il giudice di Siena vietò ai pmdi intercettare i vertici Mps

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L'inchiesta si regge su documenti perché la procura non potè "spiare" Mussari e Vigni: un favore delle toghe (rosse) alla banca rossa? Legittimo sospetto...

Andrea Tempestini
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La Procura di Siena come modello da imitare. Il «silenzio dei magistrati». La via toscana alle inchieste. Insomma, quella che doveva essere un'indagine purificatrice, una sorta di lavacro delle intersezioni  pericolose fra finanza e politica, al punto da essere presa ad esempio, alla fine rischia di trasformarsi in un flop clamoroso. Dove, a pagare, rischiano di essere in pochi, a fronti di molti personaggi coinvolti. Perché rispetto ad altre inchieste, tutte rigorosamente vissute in diretta, la montagna non solo rischia di partorire il classico topolino, ma ciò che manca è l'elemento regina: le intercettazioni. (...) Il caso è scottante. Ce lo racconta Enrico Paoli su Libero di martedì 6 agosto: il giudice di Siena vietò ai pm di intercettare i vertici del Monte dei Paschi di Siena. Così, ora, l'inchiesta sul baso senese si regge su documenti perché la procura non ha potuto "spiare" Mussari e Vigna. Un favore delle toghe (rosse) alla banca rossa? Leggi l'approfondimento di Enrico Paoli su Libero di martedì 5 agosto

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