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Cacciari e Pannella all'attacco

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Fuoco amico su Veltroni

Marco Gorra
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 Non c'è pace per il sempre più traballante segretario del Partito democratico Walter Veltroni. Non c'è giorno ormai che alleati e maggiorenti del partito non gli si scaglino contro, denunciando le inefficienze della sua gestione del Pd. E oggi non fa eccezione, con Massimo Cacciari e Marco Pannella che vanno giù durissimi nei confronti dell'ex sindaco di Roma. Apre le danze il sindaco di Venezia: "Si mettano le carte in tavola una  volta per tutte", attacca Cacciari, "e si dica chiaro e tondo se il progetto del Pd è  fallito e quindi va sciolto oppure no". Secondo il politico-filosofo, tuttavia, addossare l'intera responsabilità al leader è sbagliato: "Ad essere in crisi  non è Veltroni, ma tutto il Partito democratico. Il segretario ha tantissime colpe, ma se Veltroni è colpevole, gli altri sono  innocenti?". "Voglio conoscere il nostro programma", insiste Cacciari. Richiesta che pare impossibile da soddisfare, almeno per il momento. Altro fronte, altre bastonate. Il leader radicale Marco Pannella rinfaccia a Veltroni la mancata candidatura alle prossime Europee. Pannella non usa giri di parole: "Quelli del Pd sono del tutto  incapaci di mantenere anche il più piccolo impegno, si figuri quanto  può contare la loro parola". Oggetto del contendere, il posto in lista per Strasburgo, che il plenipotenziario di Veltroni, Goffredo Bettini, aveva promesso ad Emma Bonino: "Veltroni è il primo che non riesce a mantenere la parola che dà", accusa Pannella, "io da Veltroni e dai suoi  compagni di ventura non m'aspetto  proprio niente". Resta aperto uno spiraglio: "Se Veltroni e compagnia bella hanno un qualche interesse nei miei confronti", fa sapere il leader radicale, "che mi chiamino, che si facciano  vivi. Noi certo non andiamo spontaneamente a portargli le nostre ceste piene".

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