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Il governo tecnico ora trema: secchioni, quanti scandali

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Dalla casa in centro a Roma comprata a prezzi stracciati da Patroni Griffi fino ai conflitti d'interesse: tutti gli scheletri

Lucia Esposito
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Ora che Carlo Malinconico si è dimesso, trema mezzo governo tecnico. Trema il ministro Patroni Griffi che ha acquistato una casa con vista Colosseo a prezzi da casa popolare, trema Filippo Milone tirato in ballo nelle intercettazioni Finmeccanica (ha un passato di condanne per Tangentopoli), trema Pasquale de Lise che dirige la nuova agenzia per strade e autostrade, anche lui vicino alla cricca del G8 tanto da finire nelle intercetrtazioni: a lui gli imprenditori di Anemone chiesero un intervento per fermare un esposto. Venne sentito dai magistrati per un bonifico sospetto spiegato con una compravendita all'Argentario.  E trema anche il viceministro del Lavoro Michele Martone che è indagato nell'inchiesta P3. Quest'ultimo era stato oggetto di un'interrogazione del Pd quanto il ministro Brunetta gli affidò una consulenza da 40mila euro, nominando il padre presidente della Civit, commissione per la trasparenza nella Pubblica amministraizione.C'è poi un conflitto d'interessi che preoccupa non poco il viceministro a Infrastrutture e Trasporti Mario Ciaccia. Questi è stato amministratore delegato della Banca per le infrastrutture e lo sviluppo controllata da Intesa San Paolo. Eaa quindi un collaboratore diu Corrado Passera: esattamente come adesso. Il punto è che la Banca per le infrastrutture e o Sviluppo è coinvolta in una serie di appalti miliardari proprio nel campo delle infrastrutture, dalla Pedemontana lombardo alla Salerno-Reggio Calabria. Affari che, come segnala Repubblica, sono stati avviati quando era viceminsitro e che gestisce da ministro.

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