Ex onorevole pizzicato col trans "Giuro, mi ero perso"

Nicoletta Orlandi Posti

Giura di essere capitato lì per sbaglio. Di aver abbassato il finestrino e di essersi fermato a parlare con un trans soltanto per avere una informazione stradale. Un po’ come, a suo tempo, era successo al portavoce di Prodi, Silvio Sircana. «Mi scusi, signorina, può darmi una mano?». Era il 21 gennaio, faceva un freddo boia e, data l’ora tarda, in giro non c’era nessuno o quasi. Doveva ritrovare la strada - questa la sua tesi di oggi - per portare dei documenti ad un amico che abitava lì in zona, poco distante dalla statale Pontebbana, che nel Trevigiano è meglio conosciuta come la «strada del sesso». Sennonché quel suo indugiare con lo sguardo sul corpo di quell’avvenente figliuola - in realtà un figliuolo - aveva attirato l’attenzione di una pattuglia dei carabinieri, che l’aveva multato di 500 euro per aver violato l’ordinanza del sindaco di Spresiano che vieta di abbordare le lucciole per contrattare prestazioni sessuali. Come Sircana, anche lui è stato per anni parlamentare, con più di un partito del centrodestra. Una lunga carriera politica finita qualche anno fa tra le polemiche. Quando i carabinieri gli hanno chiesto i documenti per compilare il verbale hanno sgranato gli occhi. Quel viso l’avevano visto tante altre volte, non lì sulla «strada del sesso», ma sui giornali e sulle televisioni locali. Quel viso era molto noto in Veneto ma i carabinieri non si sono fatti mettere in soggezione e hanno fatto quello che ritenevano fosse il loro dovere. L’ex parlamentare, dopo aver contestato la contravvenzione, ha dato mandato al suo legale di fare ricorso, visto che lui si era fermato solo per chiedere un’informazione. Avesse deciso, pur ritenendo, dal suo punto di vista, che la contravvenzione fosse ingiusta, di pagare i 500 euro, la storia probabilmente non sarebbe mai venuta a galla. Ora, invece, nel Trevigiano e dintorni il suo nome è sulla bocca di tutti perché tutti sanno e ci ridacchiano sopra alla storiella di un ex parlamentare che di notte, con cinque gradi sottozero, chiede a un trans di fargli trovare la strada smarrita. C’è chi dice che l’ex senatore (poi deputato), non abitando poi così lontano dal luogo dove è stato multato, avrebbe dovuto sapere che il Comune di Spresiano da tempo persegue una dura battaglia contro la prostituzione. Il sindaco, Riccardo Missiato, ex democristiano e a capo di una lista civica trasversale, due anni fa aveva lanciato una crociata contro i gay ed i trans che si prostituiscono sul greto del Piave. Avrebbe dovuto sapere che l’ordinanza anti-prostituzione lungo la “strada del sesso” aveva già mietuto una quarantina di vittime. Richieste di informazioni a parte. Ma l’ex onorevole, senza Tom Tom non sapeva come fare. Per non girare a vuoto tutta la notte, in mezzo a quel nebbione, ha chiesto ad una lucciola di illuminargli la via. di Alessandro Gonzato