Sigarette troppo costose boom del contrabbando

Matteo Legnani

Due dati dovrebbero scoraggiare il governo dal metter mano nuovamente - come ventilato nei giorni scorsi - ai prezzi delle sigarette. Il primo è quello dei sequestri di tabacco di contrabbando eseguiti dalle Fiamme Gialle: +36% tra gennaio e febbraio 2012; il secondo è quello sulle vendite di sigarette nel primo bimestre di quest'anno: -7%. Un dato non isolato: tra novembre e gennaio il gettito fiscale del settore (che ha portato nelle casse dello Stato oltre 10.880 milioni nel 2011 e altri 3,2 miliardi di Iva), ha iniziato a mostrare qualche segno di sfiancamento. Insomma, le entrate per il fisco sono calate per la prima volta da anni di circa 20 milioni. Un piccolo, ma progressivo campanello d’allarme. Oltre una certa soglia di prezzo i fumatori incalliti non vanno. Non ce la fanno. O sterzano con decisione verso prodotti low cost (come il tabacco trinciato che tra il 2005 e il 2010 ha visto un balzo delle vendite del 157,3%), oppure ricorrono alla bancarella. Ovvero al contrabbando. Leggi l'articolo integrale di Antonio Castro su Libero in edicola oggi 10 aprile