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Sms solidarietà pro Liguria: Spariti 6 milioni di euro

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I Comuni colpiti dall'alluvione non hanno mai ricevuto i soldi donati. Telecom: "Li abbiamo dati da tempo allo Stato"

Giulio Bucchi
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Si apre un giallo sugli sms di solidarietà agli alluvionati della Liguria e della Toscana dell'ottobre 2011. I soldi versati dai cittadini non sono mai arrivati, sosteneva il 16 aprile scorso la consigliera Maruska Piredda (Idv). Ne vuole sapere di più su quei circa 6 milioni di euro raccolti tramite sms dal comitato “Un aiuto subito per le popolazioni colpite dall'alluvione”. Le risponde l'assessore all'Ambiente e alla protezione civile, Renata Briano, ma senza riuscire a chiarire tutti i dubbi. La sua versione suona autoassolutoria: «I finanziamenti raccolti con gli sms solidali destinati ai Comuni alluvionati non sono spariti ma si concretizzeranno nel momento in cui verranno trasferiti dagli operatori di telefonia alla Protezione civile nazionale». Al gioco dello scaricabarile, i gestori non ci stanno. Sono gli unici a poter dimostrare di aver versato tutto quanto ricevuto. Per la sua parte, Telecom Italia  alla domanda di Libero risponde prontamente di aver «eseguito il bonifico circa un mese fa, sul conto aperto dalla Protezione civile, presso la Tesoreria generale dello Stato». Dunque, il denaro risulterebbe a disposizione del Dipartimento della Protezione civile, a meno di intoppi nel trasferimento da parte della Tesoreria. Insomma, dove sono spariti i soldi? L'assessore Briano riferisce di essere a conoscenza di un incontro, nel quale la questione era stata posta all'ordine del giorno: «Il 23 marzo scorso vi è stata la riunione tra i promotori dell'iniziativa alla presenza del presidente del comitato dei garanti esperto in materia di controlli di finanza pubblica, per definire le procedure di finanziamento. Da questa riunione è emerso che il complesso delle donazioni ammonta a 6.043.140 euro di cui 3.521.965 euro sono stati destinati alla Liguria e 2.521.175 euro alla Toscana». Averli soltanto “destinati” è troppo poco. In effetti, come spiegava l'esponente dell'Idv nella sua interrogazione, il vantaggio di questo tipo di raccolta era dato dal fatto che «i soldi potevano essere usati subito dalla Protezione Civile, così come stabilito tramite decreto del presidente del Consiglio dei Ministri». La stessa Protezione Civile, a quel punto, avrebbe dovuto intervenire su alcune infrastrutture secondo una lista di priorità stilate dal commissario straordinario di Liguria e di Toscana, secondo una precisa suddivisione: 3,5 milioni alla Liguria, per operare in una frazione della Valdivara e per la messa in sicurezza del Rio Fereggiano, e 2,5 alla Toscana». Sembrava un meccanismo semplice. Eppure qualcosa non ha funzionato. In realtà, «i soldi non sono arrivati né alla Protezione civile né sono stati indirizzati agli alluvionati». Da qui la richiesta della Piredda: «Vogliamo sapere se questi soldi sono stati dirottati o, se ciò non fosse vero, dove siano finiti. Non dimentichiamo – sottolineava la consigliera Idv – che si tratta di soldi versati dai cittadini che con buona fede e volontà hanno mandato sms pensando che la catena fosse chiara e rapida: invece – conclude – ci sono persone che ancora oggi non possono far rientro a casa». Invece di prendersela con chi continua a bloccare la somma, l'assessore Briano ne approfitta per polemizzare con chi ha chiesto informazioni. «Dispiace che notizie totalmente prive di fondamento possano minare la fiducia dei cittadini che in occasione dell'alluvione in Liguria e in Toscana hanno dato prova di grande solidarietà, utilizzando un mezzo come gli sms che si è rivelato prezioso e che un domani potrà essere utilizzato anche per altri eventi». Si becca la replica dell'esponente dell'Idv, secondo la quale «i dubbi sono dei cittadini. Le domande danno la possibilità agli assessori di spiegare la realtà dei fatti». All'assessore non resta che tentare di mascherarsi dietro i progetti, sebbene rimangano ancora tutti da realizzare. Tutta carta e niente moneta, per ora. Di buone intenzioni sono piene le casse dello Stato ed evidentemente non basta un sms per mettersi la coscienza a posto. Mentre i politici litigano fra di loro, la solidarietà concreta non si è ancora manifestata. di Andrea Morigi  

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