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Gli oggetti "del cuore" Collezioni di 40 artisti

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Dalle pietre dei deserti americani al portacenere di design degli anni Trenta, a Milano vanno in mostra il "privato" dei protagonisti del contemporaneo

Eliana Giusto
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Una manciata di pietre dai deserti americani dell'Ovest, il portacenere anni Trenta di un architetto che ha disegnato Milano, un libro d'artista, uno specchio che accompagna quattro generazioni di donne, le strisce di Dylan Dog, il calco in gesso di una mano di una Venere, la maschera di una vecchia Bmw per un On the Road generazionale. L'esposizione - Sono alcuni degli oggetti della mostra "Objects (In the Name of Love)", collezione estemporanea di oggetti di affezione che abitano il privato di 40 protagonisti del contemporaneo.La mostra è allestita fino al 21 aprile a Milano da Walter Voulaz in via Manzoni 29 Sottile filo rosso, il valore sentimentale delle cose, quel legame invisibile che unisce uomini e memorie, trasformando un semplice oggetto in un testimone (silenzioso) del tempo. Gli oggetti - Tra gli oggetti in mostra, i tre chiodi donati dal designer Antonio Scarponi, le piccole pietre raccolte nei deserti dell'Ovest americano dal fotografo Luca Andreoni, i pesi collezionati dall'architetto Giovanni Muzio, il calco di gesso di una mano di una Venere dell'Art Director Giancarlo Ilibrandi, la Polaroid SX-70 Land Camera (versione ripiegabile e soffietto) di Stefano Mirti. Ma anche un paio di guanti da lavoro del Designer Alejandro Ceron e una pinzatrice Anni trenta dell'architetto e illustratore Carlo Stanga.

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