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Eccellenze buongiorno

I temi che suscitano sdegno nella chiesa: solo messe e migranti. Perché?

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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Premesso che chi scrive (pur non avendo competenze sanitarie e laicamente parlando) considera tendenzialmente NON opportuno continuare a vietare le Messe, e che l’assistenza spirituale dovrebbe essere considerata fra i beni primari per la popolazione, non si può fare a meno di notare come, con un leggerissimo ritardo, la Cei si sia resa conto come  questo governo, a parte qualche santino di Padre Pio nel taschino, sia per sua natura costituzionalmente ateo e che (giustamente, da parte sua) non consideri le esigenze dello spirito in cima alle proprie priorità.

Forse perché scopriamo da poco che si appoggia su un partito erede di un'ideologia orgogliosamente anticristiana? Eppure la senatrice Cirinnà lo aveva ribadito, in tempi recenti, perfino coi cartelli: "Dio, Patria, famiglia, che vita de merda". O forse alla Cei non sanno che, nel logo del Movimento 5 stelle, la V maiuscola non sta esattamente per "Viva Maria"...

Dopo aver sostenuto il Governo fin dall'inizio, adesso, sdegnati, i vescovi hanno cominciato a battere i pugni sul tavolo, tanto che perfino il mite Mons. D'Ercole ha proclamato, con la voce rotta dall'ira: "Bisogna che il diritto al culto ce lo diate, sennò ce lo prendiamo!". (Per la serie: libera Chiesa in libero Stato).

Non è che - incredibile dictu - i vescovi cominceranno a rimpiangere quel signore che sventolava i rosari in Parlamento o la signora che rappava sul "sono una donna, sono cristiana"?

Forse no, dato che a riportare i vescovi in riga ci ha pensato Papa Francesco, con un intervento di poche ore fa: “Obbediamo alle regole per non far tornare la pandemia”. Diciamo che tra Santa Sede e Cei non si registra il massimo della compattezza.

Tuttavia, sarà un po’ la moda dei diritti, sarà che le parole di Cristo "Date a Cesare quel che è di Cesare" risuonano ormai solo come uno spiritoso proverbio popolare, la Santa Sede e la Cei sono almeno unite nel ripeterci ogni giorno chi dobbiamo accogliere nei nostri confini, chi NON dobbiamo votare e quanto sia benefica l'Unione europea, anche se ha rinnegato le proprie radici cristiane.

Adesso, dopo i consigli per gli acquisti, la Cei interviene anche in materia sanitaria pur di tornare a erogare i propri "servizi", grazie ai quali - del tutto legittimamente sia chiaro - le parrocchie traggono sostegno economico: questue, offerte, messe in suffragio, affitti dei locali, matrimoni...

Molto meno vibrate però si sono sentite, in passato, le proteste su questioni che per la Chiesa avrebbero dovuto essere meno materiali, ma ben più fondamentali del rinunciare alla Messa per qualche settimana. (I cattolici giapponesi ne fecero a meno per 200 anni senza fare una piega).  

Ad esempio, non si sono sentite le stesse voci rotte dallo sdegno quando il governo Renzi approvava le unioni civili che, a regola di bazzica, sul Catechismo dovrebbero essere segnate con la matita blu.

A parte qualche dichiarazione, completamente ignorata dai media e dal pubblico, flebili polemiche si sono levate anche sul divorzio breve, sulla legalizzazione delle droghe leggere, e perfino su una crociata storica come l'aborto, sul quale da tempo si sente poco. Anzi, secondo Bergoglio, Emma Bonino sarebbe l'italiana più importante di oggi.

Quindi, stando almeno al volume delle reazioni esteriori, i temi non negoziabili sembrano essere soprattutto messe e migranti.

Domanda: non potrebbe risultare un po’ imbarazzante per la Chiesa, a livello di immagine,  tirare fuori le unghie solo per battaglie in cui, comunque, circola un po’ di danaro?

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