Cerca
Logo
Cerca
+

Il Mondo alla rovescia del Pd: soluzioni al contrario e stramberie inversive per ogni evenienza

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

Vai al blog
  • a
  • a
  • a

Per la gioia di Enrico Letta, abbiamo visto gli italiani in ginocchio di fronte al mondo. Ha portato bene: magari per i Mondiali si potrebbe rilanciare con un balletto alla Village People.

A questo punto, occorre una riflessione seria sul Pd, un partito che ci spalanca una finestra sull’Assoluto fornendo una prova dell’esistenza di Dio.

S. Tommaso d'Aquino gli avrebbe dedicato un'appendice dimostrativa alla Summa theologiae prendendo spunto da un antico motto latino: "Quos Deus perdere vult, dementat prius " - "Coloro che Dio vuole perdere, prima li fa impazzire". 

Ormai completamente antagonista alla triade valoriale Dio, Patria, Famiglia, su ogni questione il Pd assume, infatti, una posizione del tutto inversiva rispetto non solo alla realtà, al buon senso, all’ovvietà, ma spesso anche alle proprie intenzioni iniziali. Trova così realizzazione l’antico topos artistico-letterario del “Mondo alla rovescia”, dove il delinquente è liberato e il poliziotto punito; lo straniero comanda in casa dell'ospite; il demerito è apprezzato e il merito disprezzato; lo studente bacchetta il professore e i trans educano i bimbi dell’asilo; chi difende i confini viene processato e i disertori sono riabilitati; la libertà di espressione si concede solo se si è d’accordo con loro; le minoranze dettano legge alla maggioranza e i democratici governano senza i voti del popolo. Il brutto è bello e il bello è brutto, come per le streghe di Macbeth.

C’è qualcosa di grande, di sublime, in questo automatico rovesciamento di ogni retta regola, verità, ordine naturale e banale raziocinio.

Qualche esempio: per il nostro “inverno demografico” il Pd che fa? Rivoluzione omosessualista con ddl Zan. Emergenza immigrazione? Porti aperti e Ius soli, per attirare altri migranti, in modo che ne affoghino sempre di più e che aumenti il tasso – già folle - di reati “di importazione”. Tanto, al limite, si risolve con la legittima difesa (però solo notturna).

Carceri sovraffollate? Invece di costruirne di nuove, le svuotano. Ragazzi sempre più immaturi, impreparati e sbandati? Voto ai 16enni, tablet a scuola e cannabis libera.

Crisi della figura del padre? Abolire la tradizionale trasmissione del  cognome paterno, genitore 1 e 2 sui documenti.

25 aprile festa divisiva? Chiedono "Bella ciao" dopo Fratelli d’Italia. (A proposito: a quando il ddl per cambiare la strofa di Mameli “i bimbi d’Italia si chiaman Balilla”?).

In molti casi, l’effetto boomerang è assicurato: l’islamizzazione della società da loro promossa  produrrà un enorme cortocircuito con il dirittismo omosessualista, ma non se ne curano, così come non si rendono conto che, dopo aver vantato per decenni la loro superiorità culturale, relegati in soffitta Marx e Gramsci, oggi sono arrivati a pendere dalle labbra di un rapper tatuato con la terza media, marito di una signora che vende acqua fresca a otto euro al litro. 

Collezionano figure atroci con frettolose indignazioni (memorabile l’uovo di Daisy Osakue), ma sono le loro sacerdotesse a dare il meglio: una propone "matria" al posto di Patria e la “Ə” genderista; una, ambientalista, si scandalizza per l’abbattimento dei cinghiali devastatori dell'ecosistema; un’altra sponsorizza le tendine elettriche al cimitero per nascondere i crocifissi; un’altra ancora (instancabile) è per l'abbattimento delle architetture razionaliste, l'asterisco alla fine degli aggettivi, le storpiature dell’italiano (avvocata, presidenta, astronauto…).

Una torma di iniziative censorie, stramberie grottesche, utopie adolescenziali, ideologismi illiberali e incostituzionali, attacchi luciferini contro la vita, tutti che danzano in un sabba frenetico contro la famiglia e la nazione.

Il fallimento del comunismo primigenio, che era pur dotato di un perverso impianto razionale, li ha colti impreparati, e così hanno ripiegato sull’effimero, sull’emotività pura: girotondi, bandierine, pesciolini, canzonette, borraccette, esilaranti “digiuni a staffetta”, migranti partigiani, sagra dei diritti, manifestazioni anti-tutto, sempre più giù, nell’abisso di un’insensata e degradante cupio dissolvi.

Benedetto Croce sosteneva che “non possiamo non dirci cristiani” e, in effetti, la radice di quello che noi chiamiamo "buon senso" (anche per i laici) non è che un equilibrio logico-intuitivo fra ordine naturale, giustizia e carità sedimentato nell’inconscio collettivo dalla nostra tradizione cristiano-cattolica. Attenzione, parliamo del Cattolicesimo storico, (non dell’attuale parodia modernista): la fede del Logos, della logica, in quel Dio che sgorga al centro della realtà e fa usare la testa.

Ecco: a tutto questo il Pd è orgogliosamente alternativo e ci dimostra, in un generoso sacrificio, come fuori dalla matrice spirituale e culturale fondativa della nostra civiltà, vi sia solo la desolazione di un inferno demenziale e autodistruttivo.

 

Dai blog