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Schneider, Nitoglia, Siscoe, Salza, Cavalcoli: l'assurdo tradizionalismo legittimista di Bergoglio

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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Come abbiamo visto nell’articolo precedente QUI  c’è una fetta significativa del mondo tradizionalista che non è informato sul "Piano" B di papa Benedetto XVI (riassunto QUI) e/o non vuole nemmeno discuterne.

Per non farci mancare niente, abbiamo però anche una minoranza di intellettuali e teologi conservator-tradizionalisti che, pur criticissimi verso Bergoglio, hanno elaborato complesse teorie per giustificarne a tutti i costi la legittimità. Ma perché, direte, questo strano masochismo?

Supponiamo, perché essi sentono giustamente l’obbligo morale di mettere in guardia i fedeli dall’anti-magistero di Bergoglio senza però incappare in prevedibili scomuniche offrendo loro la più ovvia delle spiegazioni, ovvero, che non sia il papa.

Con alcuni di tali colti e stimati intellettuali abbiamo avuto cordiali occasioni di incontro, tuttavia, per dovere verso un miliardo e 285 milioni di cattolici dobbiamo, obtorto collo, illustrare come queste loro teorie sulla Magna Quaestio, fattualmente, siano dannosissime: non solo proteggono Bergoglio nel suo unico punto debole, ma spianano la strada a un prossimo conclave invalido (con 80 cardinali di nomina antipapale) che eleggerà un altro antipapa, con enormi costi spirituali e sociali. Inoltre, esse impediscono al pubblico la comprensione della drammatica realtà del “Piano B”.

Come ormai ben sapete, papa Benedetto si è auto-esiliato in sede impedita lasciando che i modernisti della Mafia di San Gallo gli usurpassero il trono scambiando – più o meno consapevolmente -  la sua Declaratio per una abdicazione. In tal modo, egli è rimasto il solo vero papa e Bergoglio e i suoi si sono antipapati e scismati da soli. Nulla di quanto compiuto in otto anni dall’antipapa Francesco è mai esistito. La realtà del Piano B è basata non solo su un aspetto canonico indagato a fondo, ma anche sulle stesse ammissioni di papa Benedetto tramite un incontestabile sistema di comunicazione, il “Codice Ratzinger” che già conoscete bene. Chi è confuso sulla spiegazione canonica, si confronti col Codice Ratzinger, e chi pensa che il Codice Ratzinger sia solo un insieme di senili distrazioni, faccia i conti con la logica, perfetta e continua sovrapponibilità di tali messaggi alla situazione canonica.

Ora, i principali tradizionalisti legittimisti dell'antipapa sono: John Salza e Robert Siscoe, Don Curzio Nitoglia, Mons. Athanasius Schneider e Padre Giovanni Cavalcoli.

I loro sistemi teorici mirano a giustificare l'esistenza di un papa da loro stessi, in massima parte, percepito come non-cattolico, eretico, o apostata e a legittimare “il fatto compiuto” (brogli, colpi di stato, etc.) evitando aprioristicamente e antistoricamente di considerare la possibilità che anche nel 2013 possa essere salito al potere un antipapa e che un vero papa si possa essere ritirato in sede impedita.

Le argomentazioni principali dei tradizional-legittimisti di Bergoglio sono: l'argomento del Comando, del Consenso, dell'Attesa, dei Due individui, del Cattivo padre, della Tradizione vivente e il Sedeprivazionismo.

A- L'argomento del Comando (sostenuto da Don Nitoglia e, in parte, da Mons. Viganò).

E’ basato su una erronea concezione di autorità. Secondo tale argomentazione, l'autorità coincide col potere e il papato consiste nel governo, quindi chi ha il potere è il papa. Il papa è solamente quello che comanda. Ergo, dato che oggi comanda Bergoglio, il papa è Bergoglio.

Ovviamente, questa impostazione avalla la legge della giungla, per cui se domani un terrorista, minacciando con un mitra i cardinali riuniti in conclave, riuscisse a farsi eleggere papa, allora sarebbe un vero papa. A parte le battute, è ovvio che da questa teoria escono distrutti il concetto di legittimità/autorità e di papato stesso, che diventa una mera carica giuridica di tipo dittatoriale, in cui gli elementi spirituali (fede cattolica, missione divina) divengono opzionali. Peraltro non si capisce perché escluda a priori l’ipotesi di un’usurpazione del soglio, come tante ce ne sono già state nella storia ecclesiastica.

B- L'argomento del Consenso (sostenuto da Salza e Siscoe, Don Nitoglia e Mons. Schneider).

Si tratta della teoria della accettazione pacifica universale (Universalis Ecclesiae Adhaesio): il papa è colui che è ritenuto tale dalla maggioranza. Oggi la maggioranza ritiene che il papa è Bergoglio? Quindi il papa è Bergoglio. Torna ancora la legge della giungla, questa volta per acclamazione.

Tale dottrina, che mira a sanare alcune irregolarità nel conclave, in questo nostro caso è del tutto da escludersi perché non è mai stata intesa a salvare, sanare o considerare soddisfatta la conditio sine qua non senza la quale un’elezione papale non potrebbe mai essere avviata: l'esistenza di una sede vacante, cioè, la morte o la regolare abdicazione del papa. Come sappiamo, non vi è stata né l’una né l’altra.  E’ impossibile sanare a posteriori questo errore sostanziale, (canone 126) e, anche se la stragrande maggioranza della Chiesa ritiene oggi che il Papa sia Francesco, poco importa: nella storia molti antipapi creduti legittimi pontefici hanno goduto di un grosso seguito.

C- L'argomento dell’Attesa (sostenuto da Mons. Schneider e, in parte, da Mons. Viganò)

Secondo loro, per poter affermare che Bergoglio è eretico, apostata e/o antipapa serve una dichiarazione ufficiale, ma tale dichiarazione può essere fatta solo dalla Chiesa dopo che tale individuo sia morto. Ci si deve tenere il papa apostata o l'antipapa, anche se distrugge la Chiesa, perché “ribellarsi sarebbe un male maggiore”. (E quale potrebbe essere un male peggiore di questo? Lo scisma? Meglio questo che distruzione completa della Chiesa, no? Peraltro è esattamente quello che vuole Benedetto XVI con il Piano B: uno scisma purificatorio. Come si pensa di recuperare larga fetta del clero ormai irreversibilmente modernista ed eretica?).

Spesso questa posizione è associata al fatalismo e alla superiorità del giuridico sul metafisico.

Stando alla teoria dell’Attesa, San Bernardo di Chiaravalle avrebbe potuto starsene tranquillamente in panciolle  invece di sbattersi per radunare eserciti tentando di spodestare prima l’antipapa Anacleto II, riuscendovi poi col successore Vittore IV. La stessa storia della Chiesa, con le sue tante guerre antipapali, smentisce platealmente tale posizione. Peraltro, le forme per verificare se il vero papa è in sede impedita ci sono eccome, nella fattispecie, un sinodo provinciale, di cui parleremo prossimamente.

D- L'argomento dei Due individui detto anche del “Dottore privato”.

Sostenuto da vari tradizionalisti, è usato per legittimare l’absurdum di un papa non cattolico.

Questa teoria afferma che il papa, di per sé, non può essere mai eretico, apostata, idolatra, e però allo stesso tempo può dire eresie, portare all'apostasia, compiere atti idolatrici, parlando e agendo come “dottore privato”, o come “individuo privato”, non come papa. Quindi, nel suo ruolo ufficiale di papa, rimarrebbe comunque “cattolico”. Un po’ come quando Bergoglio si professa personalmente a favore delle unioni civili, legittimando - a livello personale però (!) - il secondo dei quattro peccati che gridano vendetta al Cielo. In realtà, Bergoglio non è affatto rimasto solo nel privato, ma è già intervenuto sulla dottrina, con Amoris laetitia, (pseudo-enciclica sdoganatrice della comunione ai divorziati risposati) e cambiando il Catechismo all’art. 2267.

Questa teoria dei due individui comporta un inconcepibile sdoppiamento alla Dr. Jekyll e Mr. Hyde che ricorre anche nella variante dell'”ex cathedra”: un papa può fare tutto, anche insegnare false religioni, basta che non lo faccia nelle rarissime occasioni ex cathedra. Come se il presidente della società dei vegani anticaccia, in privato potesse tranquillamente partecipare alle battute al cinghiale. Lo capisce chiunque che è un’assurdità: la storia e il dogma dell’infallibilità papale (Concilio Vaticano I) insegnano che si sono pur avuti papi immorali a livello di comportamento privato, (simoniaci, sodomiti, nepotisti…), ma mai consapevolmente apostati od eretici. Peraltro, l’art. 892 del Catechismo sancisce che il papa è assistito dallo Spirito Santo anche nell’attività ordinaria, non solo in quella ex cathedra.

E- L'argomento del “Cattivo padre”.

Altri affermano che Bergoglio è come un cattivo padre, che resta sempre padre anche se si comporta male. Quindi Bergoglio, nonostante le sue azioni, è sempre papa.

La metafora del padre è usata in modo errato. Il papa non è assimilabile al padre biologico (che è unico e resta sempre tale qualunque azione faccia), né a un padre in senso puramente giuridico (che è tale solo in base a un documento), né a un padre come sinonimo di padrone (che è tale solo in base al potere e al dominio), ma è un padre in senso spirituale, cioè essendo custode del depositum fidei, condividendo la stessa fede della Chiesa, dei fedeli, facendo riferimento alla stessa Verità, alla stessa divinità, e provvedendo al bene spirituale. Se non fa questo non è padre, ma un impostore che si finge padre.

G – Il Sofisma di Cavalcoli

Secondo il domenicano Padre Giovanni Cavalcoli, pure, uno dei migliori e più stimati teologi contemporanei, Bergoglio è cattolico, in quanto è papa (poiché il papa è sempre cattolico). Ergo, siccome il papa è uno, ed è Francesco, Benedetto XVI non è più papa. Padre Cavalcoli giustifica le azioni e innovazioni non-cattoliche di Bergoglio dicendo che sono solo “battute”', o “espressioni linguistiche infelici”', o ridefinendole come cattoliche in quanto “fatte dal papa, che non si inganna e non ci inganna”.

L’assurdità del sofisma è patente: immaginiamo due barattoli con scritto “Zucchero” e “Sale”, ma con il contenuto invertito. Secondo il Sofisma, il sapore salatissimo della polvere contenuta nel barattolo “Zucchero” sarebbe solo un leggero difetto dello zucchero, mentre di converso il barattolo con scritto “Sale”, per esclusione, conterrebbe sicuramente del sale.

H – La teoria della “Tradizione vivente”.

Secondo i sostenitori di questa teoria, il Cattolicesimo non è un qualcosa di fisso, definito, ma coincide con quello che dice e fa il papa regnante, e quindi praticamente il Cattolicesimo cambia ad ogni cambio di papato. Si tratta, in sostanza, di un relativismo papolatra usato per legittimare Bergoglio qualunque cosa faccia, il papato emerito (inesistente) e per normalizzare anche la presenza (impossibile) di due papi. Di conseguenza, blocca a priori qualsiasi tentativo di ragionare sulla questione. Quindi se il prossimo papa sdoganasse l’aborto o l’adulterio, andrebbe bene lo stesso. Una follia teologica smentita da 2000 anni di lotta alle eresie e di continuità della Tradizione. (Possiamo ricordare, a margine, come Bergoglio abbia da poco concesso l’Eucaristia al turbo-abortista Biden?).

I – Il Sedeprivazionismo o Tesi di Cassiciacum

Una teoria surreale, senza alcuna aderenza col diritto canonico e la teologia, tramite la quale una papa perderebbe il suo officio morale o autorità, mantenendo il suo ufficio titolare. Al contrario del motto dei prestigiatori, “il papa si vede, ma non c’è”.  Praticamente Bergoglio sarebbe il papa, ma in effetti non lo sarebbe. I sedeprivazionisti sono una frangia ultra-minoritaria dei sedevacantisti, ma di questi non parleremo perché per loro nessun papa è valido dal 1958 ad oggi, cioè dalla morte di Pio XII. Quindi non sono tra i legittimisti di Bergoglio e, al massimo, ad essere onesti, potrebbero parlare di una lotta fra due antipapi.

 

Ora, come vedete, tutte queste teorie, sono talmente forzate che sembrano essere assemblate o riesumate all’uopo intorno a un dogma fissato a prescindere: quello per cui Jorge Mario Bergoglio deve essere A TUTTI I COSTI il papa e giammai potrebbe essere uno dei 40 antipapi che già ci sono stati nella storia, perché giammai il “modernista” Ratzinger avrebbe potuto fare qualcosa di buono per la Chiesa.

In compenso, tali teorie dimostrano, per contrasto, quanto sia invece perfettamente coerente la realtà oggettiva del Piano B, dimostrata e chiarita soprattutto nei capitoli 1, 2, 5, 6-14 dell’inchiesta riportata QUI  realizzata con l’ausilio di tanti teologi, giuristi, canonisti, latinisti.

Bergoglio non è cattolico, si sa, ma è pienamente giustificato perché NON è il papa, bensì un antipapa, in quanto il conclave che lo ha eletto era invalido poiché Benedetto XVI non ha mai abdicato, ma si è solo ritirato in sede impedita. Quindi lo Spirito Santo non c’era né alla sua elezione, né dopo; l’infallibilità papale è salva; la Chiesa non sarà distrutta (almeno quella spirituale)  e gli inferi non prevarranno secondo la promessa di Cristo perché tutta l’opera dell’antipapa svanirà in un soffio quando la Verità si affermerà, (come anche stra-annunciato dalle profezie), magari anche quando i tradizionalisti prenderanno definitiva consapevolezza.

Guarda caso, col Piano B tornano tutti i conti: dal punto di vista canonico, indiziario, probatorio, storico, teologico, profetico, documentale, testimoniale e fattuale.

 

 

*in foto di testata locandina della serie "Midnight Mass"

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