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In arrivo a Milano la "sorpresa" del Museo delle Forze Armate 1914-1945 di Montecchio Maggiore

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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E’ appena arrivato a Milano, è molto grosso e pesante: parliamo della SORPRESA proveniente dal Museo delle Forze Armate 1914-45 di cui vi parleremo più diffusamente domani.

Intanto cerchiamo di capire qualcosa di questa realtà museale, molto promettente.

Giancarlo Marin, industriale montecchiano, nel 2003, sempre con l’indispensabile appoggio del Comune, fondò questo straordinario Museo a Montecchio Maggiore, vicino Vicenza: la casa di migliaia di cimeli e oggetti unici che parlano della nostra storia.

La grande varietà del materiale esposto permette ai visitatori di muoversi tra un parco mezzi ed artiglieria di notevoli dimensioni e che può contare circa un’ottantina di pezzi.

Oltre alle varie sale dedicate alle esposizioni permanenti, c’è un salone destinato alle mostre temporanee allestite con cadenza semestrale.

Dal 14 maggio e fino al 29 ottobre, sarà visibile l’esposizione “Cento, un secolo di collezioni” dedicata alle collezioni storico militari del Museo Didattico del 1922.

Fra i traguardi conseguiti recentemente, nel 2021 il Museo di Montecchio ha stipulato una importante convenzione con il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, una delle strutture del settore più prestigiose ed antiche d’Europa.

Ma è solo la più rilevante di una serie di numerose collaborazioni che vanno a beneficio dei visitatori.

Negli anni inoltre sono stati recuperati e salvati con interventi manutentivi decine di oggetti storici di grande pregio.

La Grande Guerra

Il percorso didattico vero e proprio non può non partire laddove è cominciato tutto, l’attentato di Sarajevo. Quindi una parte propedeutica alla visita con mappe, documenti e fotografie. In questa prima fase si vuole evidenziare l’alto tasso di arruolamento dell’Italia, uno dei più alti al mondo; la partecipazione femminile e gli obbiettivi strategici italiani ad inizio conflitto.

Si passa all’importante ricostruzione della trincea sul Dente Italiano del Monte Pasubio. Realizzata con l’aiuto dei Ricostruttori Novalesi, la trincea si estende in oltre 120 metri quadri e tende a presentare le caratteristiche, nei limiti del possibile, di una vera trincea; dalla larghezza del percorso, circa 75 cm, fino agli ambienti presentanti: complessivamente nove: la polveriera, la terra di nessuno, la piazzola da mitragliatrice, la baracca truppa, l’area rancio, la latrina, la sala comando, l’infermeria, l’altare da campo. L’intera ricostruzione è cosparsa di cimeli originali e presenta dieci manichini in uniforme. Per rendere il percorso ancora più suggestivo sono stati predisposti effetti ottici, atti a ricreare un’atmosfera notturna, e quelli acustici, con l’ululare del vento e i rumori della battaglia.

Usciti dalla trincea il percorso prosegue con l’esposizione delle uniformi alleate durante la Grande Guerra. E’ un confronto importante per il visitatore, che anche visivamente può rendersi conto delle differenze di equipaggiamenti tra l’inizio del conflitto ed il suo prosieguo.

Due vetrine illustrano gli equipaggiamenti alleati ed italiani attraverso decine di cimeli, armamenti e documenti, mentre alle pareti sono affisse bacheche con strumenti da lavoro dei soldati, mappe e manifesti d’epoca. A seguire la sezione dedicata agli Imperi Centrali, con maggiore rilevanza per gli equipaggiamenti austro ungarici.

Si prosegue con un’ampia panoramica che abbraccia le varie campagne militari: uniformi, documenti, armamenti ed equipaggiamenti ricordano la Campagna di Grecia  e quella Nord Africana .

A dare ulteriore pregio a questa sezione sono le numerosissime vicende personali documentante che aiutano nell’intento di parlare della grande Storia attraverso le vicende dei singoli.

Diverse le uniformi allestite: il carrista dell’Ariete, il parà della Folgore, l’uomo gamma della X Mas, il bersagliere. Di notevole interesse anche l’uniforme del pilota di Montebello Francesco Lovato i cui cimeli personali si trovano nella speciale sezione dedicatagli nella Sala Aeronautica.

Accanto alle finestre sono stati posizionati strumenti ottici bellici di varie nazionalità.

La Seconda guerra mondiale

Il percorso prosegue con una piccola sezione dedicata alla Croce Rossa nella Seconda Guerra Mondiale e quindi con una importante area destinata alla storia ed evoluzione delle mitragliatrici dal 1914 fino al 1945. Si tratta di decine di pezzi di ogni nazionalità, molti dei quali rari, quali la Villar Perosa, la SIA o la Breda 5C.

Un ampio settore, tra uniformi armamenti, cimeli e documenti, è dedicato al III Reich, per poi proseguire con l’area dedicata alla Liberazione partigiana attraverso l’esposizione di un’uniforme della Brigata Stella, operante nelle nostre valli fino al 1945. Cimeli dal forte significato simbolico si intervallano a manifesti originali post 8 settembre.

Dirimpetto a queste trovano posto due  ampie  vetrine dedicate alle armi funzionanti: Il Museo delle Forze Armate è uno dei pochi musei in Italia autorizzato alla conservazione ed esposizione di armi attive in accordo con il Ministero dei Beni Culturali.

Una tappa irrinunciabile per tutti gli appassionati di turismo storico-militare, e aperto gratuitamente al pubblico.

 

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