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Codice Ratzinger dilaga in tutte le città: l'”esercito” di papa Benedetto XVI si mobilita

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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Non è facile scrivere un articolo del genere, perché ci si espone inevitabilmente all’accusa di autoreferenzialismo. Tuttavia, a parte il fatto che i nostri nemici avrebbero da ridire anche se scoprissimo come produrre energia pulita dai pettegolezzi, il fenomeno che descriviamo è unico a livello editoriale e si colloca inevitabilmente nella storia della Chiesa: non si può non parlarne. Prendete questo scritto come un ringraziamento, innanzitutto a Libero, l’unico giornale che ha infranto il tabù sull’innominabile Magna Quaestio, e ai nostri tanti lettori.

C’è un esercito silenzioso, di “piccoli”, di puri di cuore, di gente sveglia che si sta muovendo da diverso tempo. Persone in prevalenza cattoliche, ma fra le quali si annoverano anche alcuni atei e agnostici, o appartenenti ad altre fedi, che hanno capito l’immensa, inaudita, millenaria gravità del problema costituito dall’usurpazione del trono petrino, con tutto l’”indotto” che questo comporta a livello di equilibri planetari.

Tanti nostri concittadini sono passati all’operatività: hanno compreso che la madre di tutte le battaglie, la chiave di volta del deep-tutto, del sistema di imposture globale, non solo anticristiano, ma, soprattutto antiumano, risiede nell’attuale antipapato anticattolico, sponsor principale, sotto una patina di zuccheroso buonismo pseudocristiano, di tutte le più pestifere istanze globaliste: dall’immigrazione incontrollata, alla rapina del “capitalismo inclusivo”, all’abiezione faustiana del Transumanesimo, all’iper controllo sanitario, economico e digitale, all’informazione unica, all’inversione di ogni retta regola morale.

Il vero papa Benedetto XVI, custode fedele dei valori dell’Occidente, della nostra anima di europei, delle regole per guadagnarsi la salvezza dell’anima, è stato costretto a togliersi di mezzo dalle pressioni della massoneria e della sinistra globalista internazionale, grazie al braccio armato di una lobby di cardinali passati al Nemico: la Mafia di San Gallo.

Eppure, il Vicario di Cristo, con la “ritirata strategica” in sede totalmente impedita, ha provveduto a scismare i nemici della Chiesa applicando un sistema antiusurpazione canonico pronto da almeno 30 anni, talmente geniale e perfetto che si stenta a crederlo. (Vi invitiamo a rileggere attentamente gli ultimi articoli QUI, QUI e QUI).

Sicuramente non vi credono quei cosiddetti intellettuali cattolici che si ostinano a non vedere le più patenti, clamorose realtà e continuano a legittimare l’antipapa, preparando il terreno per il prossimo, che sarà eletto in un conclave spurio, con gli 81 non-cardinali di nomina bergogliana. Abbiamo recentemente scritto a questi signori offrendo loro un “armistizio”, una collaborazione pacifica di fronte alle scoperte oggettive e finali di questi ultimi giorni, ma non hanno risposto.

E quindi faremo da soli, anzi, faranno da soli i soldati dell’esercito di papa Benedetto: una élite di veri cattolici e di laici innamorati della verità, selezionata dal Papa negli ultimi nove anni col il suo parlare solo a chi aveva orecchie per intendere. Persone dotate di testa, cuore, fegato, soprattutto, di un ovvio buon senso logico. Una “selezione antropologica” che va da Flavio, 18 anni, proprietario di un piccolissimo canale Youtube, a signori di oltre 80 anni. Concittadini con la licenza media si affiancano a professori universitari, i quali hanno speso la loro credibilità professionale per testimoniare la veridicità della nostra inchiesta QUI.

Almeno 250 lettori hanno “adottato un vescovo”, ovvero hanno inviato il libro-dossier “Codice Ratzinger” (16.000 copie vendute) ad altrettanti prelati, vescovi, cardinali e monsignori che non potranno più dire “non sapevamo”. C’è poi un plotone di traduttori che sforna versioni in inglese, francese, tedesco, spagnolo dei nostri articoli: il libro è oggi disponibile in ebook in inglese, francese, spagnolo, tedesco e presto in polacco. Molti di loro non hanno voluto un euro, e alcuni nemmeno il proprio nome scritto nei crediti .

Ci sono poi i “tecnici”: grafici, montatori ed esperti di informatica (che hanno prodotto scoperte fondamentali, come quelle sulla falsa lettera di Mons. Gaenswein a don Minutella QUI) e realizzano disegni per far capire anche ai bambini la questione.

Tutte persone che si prestano gratis et amore Dei, nel vero senso dell’espressione, per far conoscere una verità che necessita di un poco di applicazione razionale per essere compresa, ma che siamo riusciti a facilitarla “for dummies” con esempi banali, schemi, disegnini, interviste, podcast, articoli, persino una favola QUI (!).

Oggi tutti questi “soldati di papa Benedetto” padroneggiano il sistema “ipnotico” munus/ministerium, hanno sviluppato l’occhio per i messaggi sottili di papa Ratzinger e non si accontentano né delle mistificazioni volontarie del mainstream, né dei “veli” stesi apposta da certi prelati.

Un ringraziamento particolare ai colleghi giornalisti dei canali di controinformazione, dai più piccoli ai più diffusi, italiani, ma anche stranieri: da Usa, Spagna, Germania, Colombia, Romania, Polonia etc. E poi ancora i lettori che, scrivendo alla mail dell’inchiesta [email protected] hanno mandato tanti suggerimenti, commenti, perfino documenti utilissimi.

Fra i “corpi d’assalto” bisogna assolutamente nominare tutti coloro che, da settembre hanno organizzato ben 24 conferenze su “Codice Ratzinger”, che in realtà non sono tanto presentazioni del libro quanto la condivisione di un segreto. Persone le quali, senza che né l’autore, né l’editore si fossero proposti, si sono fatte carico delle spese per poter divulgare ai loro concittadini questa realtà sconvolgente, ma risolutiva.

Artigiani, professionisti, impiegati, pensionati, docenti, commercianti, agricoltori: una varia, generosa umanità accomunata da finezza intellettiva, buon senso logico, coraggio e, soprattutto, voglia di “fare qualcosa”.

Vi aspettiamo l’11 a Como, il 12 ad Asti, (insieme a Diego Fusaro che presenterà il suo ultimo libro “Fine del Cristianesimo”), il 24 a Trieste, il 25 a Udine, il 4 marzo a Tradate (VA), il 5 a Milano, il 18 a Città di Castello.

Non è come ha commentato uno storico tradizional-sedevacantista, recentemente, in un suo intervento ultradepressivo: “Non troverete la soluzione negli uomini, non c’è”. I fatti lo smentiscono: se lui non ha capito lo “strano libro” cui ammicca con sufficienza, se non ha colto cosa ha fatto quel grande papa su cui ha sparso tanta critica gratuita, è un problema suo. Altri, più e meno colti di lui, hanno capito perfettamente e si sono rimboccati le maniche. Anche perché, in ottica di fede, Dio non farà niente al posto degli uomini se possono farlo loro: Dio certo non avalla la pigrizia, la viltà e l'ignavia.

Un lettore ci scriveva: “E ora che è morto papa Benedetto, cosa possiamo fare?”. Combattere. Informare tutto il mondo e, soprattutto, l’alto clero che deve accompagnare alla porta l’usurpatore e indire SUBITO un conclave di cardinali autentici, di nomina pre-2013, per dare alla Chiesa e al mondo un nuovo, vero papa. Siamo già in ritardo di 12 giorni dal termine ultimo previsto per la convocazione.

L’unica cosa che salva è la verità: ciò che ha fatto papa Ratzinger deve diventare patrimonio di tutti, nonostante le censure del mainstream, il boicottaggio dei motori di ricerca, l’indifferenza degli intellettualoni, il sabotaggio di alcuni prelati e il fuoco amico sedevacantista.   

Questa verità si sta affermando con la lenta, inesorabile avanzata di un carro armato, e più la si censura, più emerge con virulenza e assertività.

L'unica guerra che vale la pena di combattere è cominciata.  

 

 

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