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Rocco Casalino, la fuga di notizie e il "pappappero" ai giornali

Andrea Tempestini
Andrea Tempestini

Milanese convinto, classe 1986, a "Libero" dal 2010, vicedirettore e digital editor. Il mio sogno frustrato è l'Nba. Adoro Vespe, gatti, negroni e mr. Panofsky.

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"E le poche testate giornalistiche che hanno insinuato che sia stato io o il mio ufficio a diffondere le bozze del Dpcm dell'8 mrazo, sanno benissimo che non è così".

Rocco Casalino (Corriere della Sera)

Riavvolgere il nastro fino alla fuga di massa, all'assalto scomposto alla Stazione Centrale di Milano ed eccetera eccetera. Il coronavirus iniziava a fare davvero paura. Riavvolgere il nastro fino a quella sera, a quelle scene surreali. E riavvolgere il nastro fino ai retroscena di stampa che offrivano una spiegazione circa la genesi di simili scene: fuga di notizie con "manina" di Rocco Casalino. Che fuga di notizie ci sia stata è pacifico: poche ore dopo l'assalto ai treni il decreto è uscito, di fatto identico a quanto anticipato. Che dietro alla fuga di notizie ci fosse Casalino, invece, non lo ha dimostrato nessuno e lui lo smentisce. E però, come lo smentisce? "Sanno benissimo che non è così". Una sorta di "pappappero". Che può anche passare in cavalleria, ma non in un'intervista che è tutta un quanto-è-ganzo-come-comunico (qui, per chi gradisse, il testo integrale). Sarà anche "comunicazione moderna", post-apocalypse-GF, rapida et funzionale. Eppure dire "i giornali che lo hanno scritto sanno che non è così" a me pare un discreto fiasco. Ovvio, l'onere della prova spetta all'accusa. Ma una difesa con taglio sartoriale sarebbe lecito aspettarsela dal portavoce del premier. 

Postilla: mi sarei aspettato anche un "li querelo tutti". Ma nell'intervista non lo ho trovato.

 

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