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Giuseppe Conte, quanta fatica a dire "no" se c'è il Mes di mezzo

Andrea Tempestini
Andrea Tempestini

Milanese convinto, classe 1986, a "Libero" dal 2010, vicedirettore e digital editor. Il mio sogno frustrato è l'Nba. Adoro Vespe, gatti, negroni e mr. Panofsky.

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"Lascio a lei l'interpretazione"
Giuseppe Conte (Süddeutsche Zeitung)

Il premier oggi parlava coi tedeschi, intesi come quelli della Süddeutsche Zeitung. Parlava di Mes, nello specifico. "Sono assolutamente deciso a impegnarmi non solo per il bene del mio Paese, ma per il bene dell'Europa intera": questo virgolettato è la risposta alla domanda "se questo non ci fosse, lei porrebbe il veto?". E ciò che dovrebbe esserci viene da Conte fumosamente definito "uno strumento finanziario comune, ambizioso ed equo" (traduzione: eurobond al ribasso, quelli che dovrebbero essere approvati al Consiglio europeo di giovedì). Ulteriore traduzione: Conte annuncia insomma la possibilità di porre un veto al pacchetto di misure che comprende Mes e "strumento finanziario comune, ambizioso ed equo" se quest'ultimo non ci fosse. E però poi la domanda, con risposta evasa, viene ripetuta: "Sì o no?". Ovvero, porrebbe davvero quel veto che sta evocando? Risposta: "Lascio a lei l'interpretazione". Insomma, quanta fatica a dire "no" quando c'è il Mes di mezzo.

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