Marina Ovsyannikova, la "teppista" contro Vladimir Putin
Marina Ovsyannikova è la giornalista russa che ha interrotto il notiziario per dire con un cartello: "Stop alla guerra", "Non credete alla propaganda russa", "Vi stanno mentendo". Ha avuto il coraggio di mostrarsi, denunciare Putin, mettersi al servizio dei russi, come lei, che dicono no a questo conflitto. Ha usato il suo lavoro per non piegarsi e denunciare pubblicamente Vladimir Putin perché questa non è la guerra dei russi contro gli ucraini, ma la guerra di uno solo animato da smanie di potenza e ormai fuori controllo. Marina è stata arrestata, per qualche tempo di lei non si è saputo nulla, è stata trattenuta e interrogata per 14 ore, poi ieri è ricomparsa con il suo avvocato: è libera, ma per la sua azione ha dovuto pagare una multa salatissima, pari a 2.500 euro, tale è il prezzo della libertà di espressione a Mosca, ma in realtà rischia fino a 15 anni di carcere e difficilmente il suo gesto resterà senza conseguenze. Marina "la teppista" l'hanno definita i russi e pure i suoi colleghi asserviti al regime di Cremlino difficilmente le daranno solidarietà in pubblico per evitare ritorsioni. A Marina, però, non importa. Non sono un'eroina, dice. Lei teme solo per i suoi figli. E ai suoi connazionali lancia un messaggio: "Nemmeno le prossime dieci generazioni laveranno via la macchia di questa guerra fratricida. Abbiate il coraggio di opporvi".