Sentenza ribaltata in Appello

Se la porta è socchiusa lo stupro non vale?

Un ventenne nel 2021 viene condannato in primo grado a due anni, due mesi e venti giorni di carcere per violenza sessuale: avrebbe abusato di una coetanea, in evidente stato di ubriachezza, nel bagno di un locale pubblico nel centro di Torino. I giudici d'Appello però (presidente donna, più due consiglieri uomini) ribaltano il verdetto e il ragazzo viene assolto. Lei era un po' sbronza ma aveva lasciato la porta del bagno socchiusa, circostanza che, secondo i giudici di secondo grado, avrebbe indotto l'imputato a "osare". Tutto normale? Certo che no. La notizia, infatti, riportata ieri sul dorso torinese del Corriere e su Cronaca qui, in breve tempo fa il giro delle agenzie e scatena il caso. Sembra l'ennesimo tentativo di sminuire una vicenda grave che riguarda una giovane donna, come quando si diceva che se una indossa la minigonna o i jeans troppo attillati vuol dire che se l'è andata a cercare. e quindi merita di essere violentata. 

Ora, è vero che il caso dell'adunata degli Alpini di Rimini, con le centinaia di denunce delle femministe molestate (che poi invece si sono ridotte a una sola denuncia in procura per giunta mezza archiviata) ha fatto perdere credibilità a tante storie di donne maltrattate. Ma qui a fare effetto sono le motivazioni dei giudici che, se confermate, gridano vendetta. Perché se una ventenne un po' sbronza va in bagno e non  chiude a chiave la porta, allora è lecito che venga abusata dall'amico? A sollevare il caso, ieri in Aula alla Camera, è stata anche la deputata della Lega, Laura Ravetto, responsabile Pari Opportunità del partito. <La sentenza di Torino è da brividi>, dice l'esponente del Carroccio, <il verdetto è aberrante. È arrivato il momento di pensare seriamente a una formazione specifica sulle violenze di genere per i giudici in modo da evitare decisioni simili in futuro>. L'ultima parola sulla vicenda del presunto stupratore assolto perché "indotto a osare" la dirà la Cassazione. Il sostituto procuratore generale Nicoletta Quaglino ha infatti annunciato ricorso sulla base delle parole della ragazza che disse chiaramente "no" alle avances insistenti dell'amico. Peraltro, c'è una cerniera rotta dei pantaloni e l'aggravante dello stato di scarsa lucidità della vittima. Però se la porta era socchiusa...