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È possibile impugnare un licenziamento dopo la firma di un verbale sindacale?

Cristiano Cominotto
Cristiano Cominotto

Sono Presidente di A.L. Assistenza Legale, sono nato e cresciuto a Milano, dove sono diventato avvocato cassazionista e giornalista. La mia professione è anche la mia passione. Amo difendere le persone e credo sia importante che ognuno abbia la consapevolezza dei propri diritti e delle possibilità che ha di difendersi dalle ingiustizie quotidiane. Mi considero un innovatore, non riesco mai a guardare le cose dallo stesso punto di vista. Ho creato degli studi legali completamente nuovi e diversi da quelli tradizionali i miei studi sono stati infatti inseriti dal Financial Times tra i top 50 Innovative Law Firm. Mi piace spiegare il diritto in modo semplice, se ci fosse una frase che sintetizza il mio pensiero sarebbe questa: "Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna" (Albert Einstein)

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Le ragioni dietro un licenziamento per giustificato motivo oggettivo portano con loro una serie di elementi certi, tra i quali ci possono essere: una riorganizzazione aziendale, oppure una difficoltà economica dell'azienda o anche la soppressione del posto di lavoro. I Giudici non possono entrare nel merito delle scelte aziendali, ma è vero che il motivo per cui viene applicato il licenziamento per giustificato motivo oggettivo, affinchè quest'ultimo sia valido, deve effettivamente esistere.

Se, oltre a queste ragioni, si dovesse aggiungere la firma di un verbale di conciliazione sindacale, sarà possibile impugnare il licenziamento? I Giudici recentemente si sono trovati a dover affrontare il caso di un lavoratore il quale, a seguito di accordi con il sindacato e l'azienda, si era trovato nella condizione di essere considerato in una posizione di esubero. Il dipendente, dopo aver firmato il verbale di conciliazione sindacale e essere stato licenziato, ha comunque impugnato il licenziamento dopo aver visto la propria ex posizione lavorativa occupata da un nuovo lavoratore. Questo ha fatto pensare al dipendente che l'azienda avesse fatto inserire falsamente la sua posizione tra i lavoratori in esubero: per questo motivo si è rivolto ai Giudici. 

La questione è arrivata fino in Cassazione, la quale ha dato ragione al lavoratore, in quanto è corretto per un'azienda licenziare per giustificato motivo oggettivo, è corretto che la stessa azienda individui le posizioni in esubero, ma vi deve comunque essere una reale ragione per poter licenziare un dipendente. Questo vuol dire che se il motivo di un licenziamento per ragioni economiche non è l'esubero di un determinato posto di lavoro, ma l'intenzione di licenziare un lavoratore in particolare, il quale verrà in seguito sostituito, anche se viene sottoscritto un verbale di conciliazione sindacale, quest'ultimo sarà annullabile. Il licenziamento sarà quindi impugnabile.

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