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Moncler e Rick Owens lanciano la collezione in pullman per Milano

Daniela Mastromattei
Daniela Mastromattei

Daniela Mastromattei è caposervizio di Libero, dove si occupa di attualità, costume, moda e animali. Ha cominciato a fare la giornalista al quotidiano Il Messaggero, dopo un periodo a Mediaset ha preferito tornare alla carta stampata

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Mentre Remo Ruffini si pone obiettivi ancora più alti per migliore le sue performance anche in campo di sostenibilità ambientale, la collezione Moncler + Rick Owens è arrivata ieri nelle boutique, in particolare nel flagshipstore di Milano, in via Monte Napoleone. Per l’occasione Michèle Lamy, socia creativa e compagna di vita dello stilista statunitense, ha voluto riproporre l’originale set del lancio dello scorso febbraio: il pullman customizzato, ultraprotetto, dotato di rivestimenti realizzati con l’iconico piumino Moncler per un lungo giro nella città meneghina. 
Intanto «il mondo sta affrontando sfide ambientali sociali sempre più urgenti unite ad un’emergenza sanitaria», ci ricorda Remo Ruffini, uno dei primi imprenditori italiani ad aderire al Fashion pact, e tra i primi a farsi promotore del nuovo ospedale della Fiera di Milano. «Per essere all’altezza di queste sfide come individui, organizzazioni e aziende, è necessario mettere in campo energie straordinarie, quelle che si generano solo quando le persone si uniscono verso obiettivi comuni», precisa.

Dunque Moncler comincia con l’azzerare le emissioni di Co2 nelle sue sedi e negozi nel mondo entro il 2021, rifornendosi da energie rinnovabili (entro il 2023), formando i propri dipendenti e partecipando a iniziative di volontariato, ma anche col tenere al caldo chi ne ha bisogno. Dopo aver fornito tra il 2017 e il 2019 a 45mila bambini bisognosi l’abbigliamento necessario per restare al caldo, avvalendosi dell’aiuto dell’Unicef, il brand dei piumini rilancia: entro il 2023 contiamo di aiutare 100mila bambini. Un Piano di Sostenibilità quello di Ruffini che include la tracciabilità delle materie prime, il riciclo degli scarti di produzione, l’utilizzo diffuso di nylon sostenibile, l’eliminazione della plastica monouso. Come ulteriore passo verso un approccio sempre più circolare, l’azienda inizierà a riciclare piuma certificata (secondo il Protocollo DIST) attraverso un processo meccanico innovativo, che consente un risparmio di acqua di circa il 70% rispetto ad un processo tradizionale di riciclo della piuma.
 

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