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Bentornata sobrietà: con Draghi si cambia look

Il tailleur nero che unisce le ministre

Daniela Mastromattei
Daniela Mastromattei

Daniela Mastromattei è caposervizio di Libero, dove si occupa di attualità, costume, moda e animali. Ha cominciato a fare la giornalista al quotidiano Il Messaggero, dopo un periodo a Mediaset ha preferito tornare alla carta stampata

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Chissà perché Mara Carfagna con il suo cappottino blu ha fatto il giro dei social. Ovvio: ha postato lei stessa la foto del suo look su Instagram prima di entrare al Quirinale. «Eccomi stamattina... proprio emozionata!», ha scritto la ministra per il Sud e la Coesione sociale nel governo Draghi. L’ex concorrente di Miss Italia nonostante il suo portamento bon ton e una certa classe non disdegna di apparire sui social, come si faceva durante il governo Conte, con Casalino che ha fatto della comunicazione strombazzata quasi un fatto personale. Da ex gieffino ha voluto imbarcare tutti allegramente in un grande reality.  Ma con il nuovo premier la musica cambia. Draghi non è su Facebook, né su Twitter. È un grande. La sua comunicazione viaggerà sui canali istituzionali, come è giusto che sia, in barba a tutti quelli che non fanno un passo senza postare foto  e commenti. E che dovranno darsi una regolata. La politica è una cosa seria non può essere ridotta a  un cinguettio. 
Ma torniamo alla Carfagna, la ministra per il giuramento atipico, il primo in era Covid, ha indossato un cappotto blu navy dal fit leggermente oversize dalle spalle scese con una sciarpa in tinta a motivi floreali.

Sotto il paltò, sia lei, sia Mariastella Gelmini (rappresentanti di Forza Italia al governo con Renato Brunetta), erano in tailleur pantalone nero con sottogiacca di colore bianco.  
Una cerimonia al Quirinale dove il sorriso (vero o falso) era ben nascosto da una mascherina. Tutti i 23 componenti della squadra di “Super Mario” presenti nel salone dei Corazzieri del Colle avevano sul volto un modello Fp2. Stilografica sanificata per la firma e look rigorosamente istituzionale per tutti.  Abiti maschili blu o grigi e black per le quote rosa. L’unica nota di colore la cravatta rosso acceso, indossata  sul gessato grigio scuro, del ministro del Lavoro Andrea Orlando e quella del ministro della Salute Roberto Speranza.
Per il capo dello Stato Sergio Mattarella, il rigore: completo blu con cravatta azzurra in tinta unita. Draghi in abito scuro a tre bottoni con camicia rigorosamente bianca delle grandi occasioni, senza la pochette nel taschino e cravatta sul bordeaux. E un dettaglio glamour, le scarpe nere con fibbia al lato,  le  famose monk strap.

Della Lega, Erika Stefani, in nero, Giancarlo Giorgetti e Massimo Garavaglia in grigio non si sono separati dalla spilletta con lo spadone di Alberto da Giussano sul bavero della giacca. In grigio pure Roberto Cingolani, titolare del dicastero nuovo di zecca Transazione ecologica. In blu il riconfermato ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, con cravatta in tinta a pois bianchi. In gessato grigio, oltre a Orlando, anche il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.
E il gentil sesso davvero unito nel tailleur pantalone nero con blusa candia, da Elena Bonetti, ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia a Cristina Messa, ministro dell’Università e della Ricerca. Si è distinta Luciana Lamorgese riconfermata responsabile del Viminale che ha giurato in giacca di velluto, modello tre quarti, sempre black.  Mentre spiccava tra tanti pantaloni la gonna nera di Fabiana Dadone, titolare delle Politiche giovanili. Bentornata sobrietà.

 

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