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Da Prada a Emporio la moda ha nostalgia della condivisione

E Moschino scopre il lato B

Daniela Mastromattei
Daniela Mastromattei

Daniela Mastromattei è caposervizio di Libero, dove si occupa di attualità, costume, moda e animali. Ha cominciato a fare la giornalista al quotidiano Il Messaggero, dopo un periodo a Mediaset ha preferito tornare alla carta stampata

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Il maschile e il femminile, il comfort e l’eleganza da Prada a Emporio Armani. Il desiderio di condivisione passa per la moda. Somigliano a quelli di lui i cappotti di lei dalle forme over, ma sono tempestati di paillette giganti, così come rimandano a quelli della collezione uomo i maxi bomber e i parka, ingentiliti dai nuovi stivali con la zeppa sagomata e geometrica nelle fantasie art decò, le stesse delle tute intere di maglia che sostituiscono i collant.
Può l’eleganza essere anche pratica? Se lo chiedono Miuccia e Raf Simons, alla terza collezione firmata insieme. I due stilisti partono dall’idea di cambiamento per raccontare la loro donna (autunno-inverno 2021/2022) in una riflessione attuale sul presente e sull’abbigliamento come mezzo per esprimersi liberamente ma anche proteggersi da eventi funesti. Abbiamo giocato con l’idea di classico, in modo sovversivo, spiega stilista, per vestire una donna forte che ama i pezzi ibridi e ipnotici. Non manca la borsetta Cleo, mentre le mani sono nascoste da guanti colorati con mini tasche sul dorso, pezzo feticcio pure nell’armadio di lui. Spettacolari le stole e le pellicce cocoon.
Emporio Armani declina tutto in chiave scattante, ironica, eclettica, metropolitana. Il vocabolario armaniano torna agli anni ’80 e con punte di colore acceso e accessori sorprendenti l’uomo e la donna si stringono in un dialogo pop. La silhouette femminile è allungata e sottile, con la vita alta in un gioco di contrappunti, l’opacità della maglia si alterna al luccichio del velluto, le lunghezze maxi dei cappotti al corto degli shorts indossati sempre sulle calze coprenti. I blazer sono gentili, illuminati da bottoni a boule; le giacche corte con coulisse richiamano vagamente il mondo dello sport. Improvvise le stampe effetto patchwork sugli abiti di velluto, a dare movimento a un flusso cromatico nel quale spiccano viola e rosa (accesi) sul nero che di sera diventa ancor più scintillante. Scarpe dai tacchi bassi, stivali calza, piccole borse a mano. E per l’uomo Emporio, la silhouette è decostruita: le giacche sono ampie dalle spalle scese, sostituiscono i cappotti, mentre i cappotti in maglia sono avvolgenti come vestaglie. I pantaloni morbidi con risvolti evidenti hanno pinces profonde e vita alta. Le raffinatezze da camera, suggerite dai blazer senza collo come smoking jacket, convivono con la rilettura delle forme dello sport. Gran bel lavoro.
Moschino invece mette in scena un teatrino, dove si passa dalla metropoli coi tailleur bon ton alla dimensione rurale. A catturare l’attenzione la star del burlesque Dita Von Teese con un abito lungo, nero. Ma quando Dita lo alza, si scopre che nasconde un oblò a cuore, che mette a nudo il suo lato B.
 

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