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I fantastici 80 anni dell'irriverente Vivienne Westwood: dalla Regina senza biancheria intima

La stilista dalle mille provocazioni

Daniela Mastromattei
Daniela Mastromattei

Daniela Mastromattei è caposervizio di Libero, dove si occupa di attualità, costume, moda e animali. Ha cominciato a fare la giornalista al quotidiano Il Messaggero, dopo un periodo a Mediaset ha preferito tornare alla carta stampata

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I suoi corsetti strizzati, i suoi abiti asimmetrici modellati direttamente sul corpo, le sue tante provocazoni, le sue collezioni punk e quelle da pirata. Piccola sintesi di Vivienne Westwood, 80 anni compiuti ieri. Auguri. L’ultima creativa davvero libera e indipendente che non si è mai allineata a tutti gli altri, non ha mai voluto assomigliare a nessuno, e che entra di diritto nella storia della moda e del costume. Eppure la designer inglese il salto di qualità lo ha fatto dopo l’incontro con l’italiano Carlo D’Amario, spostando la produzione delle sue collezioni nel Belpaese. Diceva in quel periodo: «Amo il fatto che i miei vestiti siano realizzati da sarti e artigiani che ne sanno, con decenni d’esperienza alle spalle». Quel made in Italy le ha portato fortuna. Ma Vivienne mai si è montata la testa o piegata al politicamente corretto.
Irriverente sempre, anche durante l’incontro con Elisabetta II a Buckingham Palace per ricevere dalle mani della Regina l’Obe (Order of the British Empire): si è presentata senza biancheria intima. Non è una leggenda. Ci sono le foto di lei mentre gira vorticosamente su se stessa, con una gonna a ruota, davanti ai fotografi dopo la cerimonia. Si è sempre messa in gioco la stilista lottando in prima linea per un sistema eco-sostenibile quando ancora il tema non era di moda. L’unica contro il consumismo. Già vent’anni fa predicava: compra meno, scegli bene, fallo durare.
 

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