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Il Codacons diffida il Ministro dell'Economia, “No al recupero dei debito col Fisco”

Francesco Fredella
Francesco Fredella

Francesco Fredella è nato nel 1984. Pugliese d'origine, ma romano d'adozione. Laureato in Lettere e filosofia a pieni voti, è giornalista professionista. Si occupa di gossip da sempre diventando un punto di riferimento nel jet-set televisivo. Collabora con Libero, Il Tempo, Nuovo (Cairo editore). E' uno degli speaker della famiglia RTL102.5, dove conduce un programma di gossip sul digital space. E' opinionista fisso di Raiuno e Pomeriggio5.

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Il Codacons è sul piede di guerra contro il Governo. E mette tutto nero su bianco con una lettera al ministro dell’Economia Gualtieri. Al centro della polemica, che si sta per infuocare, c’è la ripresa della riscossione dei tributi da parte dello Stato. A novembre, infatti, ci sarà una pioggia di cartelle esattoriali (come hanno annunciato anche le opposizioni). Ma gli imprenditori sono in affanno, ora più che mai, e non riescono a onorare i debiti col Fisco soprattutto a casa del drastico calo dei fatturati determinato dal Lockdown.

Il Codacons scrive che si tratta di “recupero di debiti verso il Fisco di anni precedenti il Covid-19, che non potranno saldare molte piccole e medio imprese - e più in generale molte partite Iva e persone fisiche - in una situazione di oggettiva difficoltà economica”. 

 In altri termini: gli imprenditori, le partite iva e molte famiglie italiane, avevano un debito con il Fisco e con il Covid hanno dovuto fare i conti con una nuova stangata. Per questo l’associazione che difende i consumatori tuona e “diffida il Ministero alla ripresa della riscossione, sospesa causa Covid-19, ma nel rispetto dei principi di capacità contributiva e progressività costituzionalmente previsti”.

Allo stesso tempo, però, il Codacons propone soluzioni più morbide come una ripresa della riscossione scaglionata per fasce di reddito, la dilazione del debito oppure - tra le tante proposte - l’eliminazione di interessi di dilazione dai piani di rateizzazione richiesti sino al 2022. Il Codacons, infine, chiede un incontro urgente al Ministro per trovare una soluzione al problema che potrebbe far sprofondare nel baratro migliaia di imprese e famiglie. 

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