Da Superga a oggi

Lucknar: "Ho coronato il mio sogno con Grande Torino"

Francesco Fredella

Quanto è difficile tifare Torino nella mia città? Siamo in netto svantaggio rispetto a altri che tifano Juve”: la fede calcistica di Lucknar - giovane cantante granata- è chiara. 

“Ho perso un amico il 2 agosto scorso. Dovevamo fare un pezzo insieme. Grande Torino, il mio nuovo brano, è dedicato a lui”, racconta. E in questo pezzo di Lucknar c’è anche un grande riferimento alla sua famiglia (granata da sempre). Lui, tifoso sfegatato del Toro, dopo la canzone, è andato sulla tomba dei Invincibili a Superga (dove l’aereo si schiantò il 4 maggio del 1949 e causò la morte della squadra). 

La tragedia avvenne alle ore 17:03 quando il Fiat G.212 della compagnia aerea ALI, con a bordo l'intera squadra del Grande Torino, si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della basilica di Superga. Morirono 31 persone. Morì tutta la squadra. Lucknar - che è il suo nome d’arte- ha da sempre un sogno: la musica. Ma la vita gli serve subito il piatto freddo: i suoi genitori si separano e viene rimbalzato da una parte all’altra trovandosi ben presto da solo. Il suo rifugio sono i vestiti da rapper quando è poco più che adolescente.
Non comprende ancora quei testi forti, ma dentro di sé sa bene che quelle parole sono come una sinfonia.

Cresce con un repertorio musicale che si fa spazio pian piano. Negli anni della giovinezza il suo malessere si fa spazio quando l’ultima parola viene pronunciata da chi gli dà troppi consigli con le classiche frasi dette tanto per convincerlo.

Ma lui è determinato. Va avanti. Ed è per questo che Lucknar rinasce con una nuova pelle e un nome da guerriero. Adesso ha un obiettivo: stare sempre dalla parte di chi sembra non farcela con le proprie forze.