Complimenti per la trasmissione

Se il gesso di Mara Venier diventa genere tv

Francesco Specchia

In una televisione ingessata, il gesso fa inevitabilmente tendenza. Più degli Stati generali di Conte o del Covid, l’evento che ha forgiato i gusti televisivi degli ultimi giorni è stato, indubitabilmente, il piede ingessato di Mara Venier.

Indomita, seppur zoppa, la Mara si è tenacemente presentata davanti alla telecamera per adempiere alla missione di conducator di Domenica in (Raiuno). Il suo stakanovismo non è passato inosservato. Gianni Ippoliti, constatando che l’inquadratura col piedone avvolto in uno scafandro di solfato di calcio era coincisa con la punta d’ascolto, ha, lì per lì, lanciato un dardo d’ironia dalla sua rassegna stampa a Unomattina: “Il piede rotto è ormai diventato un must. Molte si ingessano nelle loro trasmissioni. C’è un’emittente locale dove sono tutti ingessati ed è molto seguita”. E subito ha colto la palla al balzo il conduttore Tiberio Timperi, aggiungendo: “Be’, mica fa la trasmissione con i piedi…”.

I tempi comici erano perfetti, sembrava un dialogo dei fratelli Marx. Eppure, ecco incendiarsi i giornali di gossip. Ecco la Venier, toccata nel suo dramma ortopedico, che da dei “poveracci” ai due di cui sopra perché “prendono in giro una persona che sta soffrendo”. Ed ecco il colpo di scena: all’improvviso il piede fratturato non è più elemento sanitario, ma diventa genere televisivo. Stefano De Martino ospite di Domenica in si presenta in studio in gesso e gambaletto, Fatima Trotta fa lo stesso, idem Biagio Izzo per solidarietà.

La Mara, vedendoli, prima fa volare degli amabili “stronzi” in diretta; ma poi, da animale televisivo, capisce che quella zoppia, quel suo essere sciancata e all’apparenza vittima della sfortuna, be’, la rendono più appetibile all’audience. Mara intuisce che è il piede sifulo quello con cui entri nella storia; le affiora, evidentemente, il ricordo del Tamerlano, del Riccardo III°, o del Dottor House e tutta l’epica di chi corre sulla propria leggenda pur arrancando sulla gamba malmessa. Qualcuno le suggerisce, probabilmente, che la tv del dolore, se tocca te stesso, si trasforma in forma di eroismo. La Balivo in diretta col cerotto al naso, la Carlucci coi polsi rotti, Liorni con occhio pesto: la sfiga del divo lo metta sullo stesso piano degli uomini. La conclusione è che, ora, davvero nei programmi compaiono gioiosi gessi a intermittenza. Fossi Ippoliti, chiederei i diritti…