"Il meglio deve ancora venire", come ridere di un argomento funereo
IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE (AL CIMENA)
Regia di Alexandre de La Patelliere e Mathieu de La Porte. Con Fabrice Luchini, Patrick Bruel e Marie Narbonne. Produzione Francia 2019. Durata: un'ora e 57 minuti
LA TRAMA
Due amici. Agli antipodi. Come spesso accade alle strane coppie del palcoscenico e dello schermo. Uno è morigerato, precisetti, conformista anche in politica. L'altro è scapestrato come più non si potrebbe. Un disastro (e contento di esserlo) nella vita anche sentimentale. Uno ha il cancro ma non sa di averlo. L'altro è sano come un pesce ma finge di essere malato in modo che l'amico pensi a lui e non ai propri (effettivi) guai. La situazione è ulteriormente complicata dalla figlia di uno e dal padre dell'altro.
PERCHE' VEDERLO
Perché si ride, nonostante l'argomento funereo. De La Patelliere e La Porte (autori di Una cena tra amici) orchestrano il gioco dei malintesi come una vecchia indiavolata pochade alla francese dove il motore degli inganni è una cartella clinica e non una questione di corna. Luchini e Bruel garreggiano in bravura e simpatia come se per loro il gioco non dovesse mai avere fine. Per fortuna (dei personaggi e dello spettatore) la fine è lieta.