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L'uomo di Laramie, l'ex giuggiolone Jimmy Stewart in uno dei grandi western anni 50

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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L'UOMO DI LARAMIE

Raimovie ore 21.10
con James Stewart, Arthur Kennedy e Cathy O'Donnell. Regia di Anthony Mann. produzione  USA 1955.  Durata: 1 ora e 44 minuti

LA TRAMA. Un ex militare arriva in un villaggio del West coll'intenzione  (anzi l'ossessione) di vendicare la morte del fratello. Costui venne ucciso dai pellerossa, ma l'uomo di Laramie è convinto che la colpa fu dei bianchi che vendettero fucili agli indiani. Ha ragione e le sue indagini danno fastidio alla gente del posto. Che lo bastona e cerca più volte di ucciderlo. Alla  fine l'uomo  trova il trafficante. Ma al dunque non ce la farà a premere il grilletto.

PERCHE' VEDERLO. Perché è uno dei grandi western degli anni cinquanta diretti da Anthony Mann e interpretati da James Stewart (che Mann aveva reinventato come eroe  violento togliendolo dai ruoli di eterno giuggiolone che pensava sempre che "la vita era meravigliosa". Qui la violenza è notevolmente al di sopra della media degli anni 50 (il cattivo sfracella la mano di Stewart a colpi di pistola).  I registi del western all'italiana avevano evidentemente imparato tutto Mann a memoria.

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