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The Father, un Anthony Hopkins da Oscar per il buco nero della vecchiaia

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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THE FATHER

Con Anthony Hopkins, Olivia Colman, Rufus Sewell. Regia di  Florian Zeller. Produzione  Gran Bretagna 2020. Durata: 1 ora e 40 minuti

AL CINEMA

LA TRAMA. Anthony  ha passato gli  80 anni, vive solo nella sua casa di Londra e non ci sta più colla testa. La figlia vorrebbe che si prendesse una badante, ma lui le caccia tutte. Padre e figlia sembrano in una situazione senza uscita, anche perché la donna ha in animo di lasciare  Londra per seguire a Parigi  il suo nuovo uomo.


PERCHE' VEDERLO. Perché è forse il più bel film mai fatto sul buco nero della vecchiaia. Per una volta la storia non è vissuta dalla parte della giovane generazione angosciata dalla decadenza senile della persona cara.  L'angolo di visuale  è quello di Anthony che da un momento all'altro non riconosce la figlia e nemmeno l'appartamento in cui vive da anni. Grandioso Hopkins che ha l'età della parte, ma la vive fortunatamente in piena creatività (per "The father" ha vinto il suo secondo Oscar). Ma grande  anche Olivia Colman, che nei panni della figlia va molto oltre le sue normali prestazioni televisive ("The queen").

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