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1997, fuga da New York: Jena e il miglior Carpenter per un pastrocchio apocalittico

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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1997 FUGA DA NEW YORK
Iris ore 21
con Kurt Russell, Lee Van Cleef e Ernest Borgnine. Regia di John Carpenter. Produzione   USA 1981. Durata: 1 ora e 39 minuti

LA TRAMA. Nel 1981 (anno del film) il 1997 sembrava tanto lontano e quindi si poteva ipotizzare in quella data un futuro apocalittico, con le carceri statunitensi strapiene, cosicchè per i delinquenti detenuti si doveva escogitare un'altra sistemazione. Qui credono d'averla trovata, adibendo l'isola di Manhattan a enorme prigione. Un super carcere dove la polizia non si azzarda a entrare e dove impera la legge del più forte. Quando l'aereo del presidente USA cade proprio a Manhattan,urge una mirabolante operazione di recupero. Il capo della polizia manda in missione solitaria un super delinquente Jena Plisken, l'unico che può tirar fuori da quell'inferno in primo cittadino (per metter fretta a Jena gli hanno iniettato una dose velenosa che entra in circolo se non riporta indietro il premier all'ora stabilita).

PERCHE' VEDERLO. Perché rimane il miglior film di Carpenter. Che fa, come suo solito, la fantascienza, ma poi mescola  i più svariati generi, dal western al poliziesco ai vecchi film di pirati. Insomma un avvincente pastrocchio che regge fino all'ultimissimo minuto (con Jena che prende l'antidoto e il presidente in salvo a New York City)

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