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"Pride and glory", uno stimolante capitolo antripologico (con un ottimo cast)

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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PRIDE AND GLORY
Sky Action  ore 18.45. Con Edward Norton, Colin Farrell e Jon Voight. regia di  Gavin O'Connor. Produzione USA 2008. Durata: 2 ore e 15 minuti

LA TRAMA
C'è del marcio nel NYPD  (New York police department). E  a scoprirlo è un giovane poliziotto  di origine irlandese (Edward Norton) l'ultimo esemplare di una benemerita dinastia di poliziotti. Incaricato di far luce su un caso di possibile corruzione nel Dipartimento, scopre che tra i corrotti  c'è suo cognato. Lui  è propenso a tirare dritto. Far pulizia senza guardare in faccia nessuno. Ma si trova  tutti  contro, compresi  i  familiari. Soprattutto il babbo (Jon Voight) il patriarca della dinastia, per il quale i panni sporchi debbono essere lavati in famiglia. Nella loro famiglia.

PERCHÈ VEDERLO
Perché il regista, di origine irlandese, ha preso in mano un soggetto che sembra a prima vista un episodietto della serie "Blue blood" e ne ha cavato uno stimolante capitolo antropologico (l'irlandesità è un vanto, ma anche un marchio, e lo scontro tra cognati è inevitabile come una resa di conti del West. Ottimo cast (oltre a Norton, Voight e Farrell, occhio alle donne, Jennifer Ehle e Carmen Ejogo, e a Frank Grillo come mafioso italiano). 

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