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"Die Hard-Duri a morire": un ritmo che non dà tregua e il "numero" di Bruce Willis

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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DIE HARD-DURI A MORIRE
La 20 ore 21.05. Con Bruce Willis,  Jeremy Irons,  Samuel Jackson. Regia di John Mc Tiernan. Produzione USA 1995, Durata 20re e 98 minuti

LA TRAMA
Terzo capitolo della serie "Die Hard". Bruce Willis  è sempre l'agente John McClane all'inizio sospeso dalla polizia (mai stato simpatico ai suoi capi). Tuttavia è il caso di richiamarlo in servizio perchè è una banda di terroristi (meglio, di rapinatori che usano metodi da terrosti) sta impazzando  non solo a New York. Dapprima è un centro commerciale a essere minato, poi  sono attaccate la metropolitana  e una scuola. E infine la banca nazionale di Fort Knox. Mc Clane, sempre crapottone, ma sempre implacabile arriva presto col fiato sul collo dei bombaroli.  E presto scopre che il loro capo è il fratello di un altro sanguinario lestofante, da lui eliminato del primo capitolo  di "Die hard" ("La trappola di cristallo").

PERCHÈ VEDERLO
Perché è grande action movie all'americana. Il ritmo non dà tregua, Willis fa il suo consueto "numero". E il cattivo della situazione (l'ineffabile Jeremy Irons) è molto ben trovato.

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