Candyman, un gran bell'horror "black": la vendetta è ribaltata
CANDYMAN
al cinema
con Teyonah Parris, Nathan Stewart Jarrett. Regia di Nia Da Costa. Produzione USA 2021. Durata: 1 ora e 31 minuti
LA TRAMA - Gli appassionati di horror lo ricordano bene , il "Candyman" del 1991. Lo spettro di un uomo di colore torturato e ucciso ai tempi dello schiavismo tornava un secolo dopo per invasare una donna bianca (significato: una rivincita postuma dei "neri" per le angherie subite dell'800). Ora il candyman (così chiamato perchè nelle torture era cosparso di dolciumi che attirassero su di lui gli insetti) torna per la solita incauta evocazione (lo nominano per cinque volte davanti a uno specchio). La sua vittima stavolta non è una bella donna bianca , ma una nera, una bella nera ricca privilegiata. Perchè il Candy ce l'ha con lei? Perchè è un pò un simbolo nei "black" integrati al sistema, ben felici di vivere in un mondo costruito (anche per loro) dal capitalismo bianco. Insomma la bella (oggi) invasata per il Candy è una traditrice della razza.
PERCHE VEDERLO perché è un film horror che gioca una carta che tutti dovrebbero giocare ( a meno di non volersi anchilosare nel solito armamentario terrificante). Cioè una bella idea di fondo. Stavolta la trovata è colpevolizzare i "coloured" che si sono venduti a una società fintamente egualitaria. Non ci vuol molto per capire che la regista Nia de Costa tifa per il Candyman. E magari rimpiange il black power