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"Kingsman-Le origini": meglio dei predecessori (e alcune scene sono splendide)

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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KINGSMAN-LE ORIGINI
Al cinema. Con Ralph Fiennes, Gemma Arterton  e Rhys Ifans. Regia di Matthew Vaughn. Produzione Gran Bretagna 2021.  Durata: 2 ore e 30

LA TRAMA
La Kingsman come sanno  quelli che han visto i due film precedenti e i lettori  dei fumetti  di Mark Millar è una misteriosa organizzazione para spionistica che non punisce i delitti, ma cerca di prevederli (quindi di fermarli).  L'ha creata un nobile inglese agli inizi del secolo ventesimo. Dopo essersi  per anni coperto di gloria e di sangue nelle guerre imperiali  britanniche, sir Orlando Oxford ora s'è preso la missione di fermare tutti i conflitti possibile. Come la Grande Guerra magari. Oxford supportato dalla sua squadra  ci prova in tutti i  modi, affronta persino Rasputin e Lenin. Ma non ce la fa. Anzi la sua famiglia dovrà pagare un pesante tributo di sangue.

PERCHÈ VEDERLO
Perché è decisamente meglio dei Kingsman precedenti. Alcune scene sono splendide, come la lotta con Rasputin  che qui (contrariamente alle versioni ufficiali) viene accoppato da Oxford. E la battaglia notturna tra fanti  inglesi  e tedeschi. Tante le strizzatine d'occhi (come le comparse di Lenin come sostituto di Rasputin nel pscaggio del torbido). Azzeccata anche l'idea di far impersonare  i tre sovrani d'Europa (lo zar, il kaiser e il re d'Inghilterra) allo stesso attore (dopotutto i tre sovrani erano cugini).

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