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L'ulimo samurai, l'estenuante tour de force fisico di Tom Cruise

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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L'ULTIMO SAMURAI
Sky Cinema Action ore 22.40
Con Tom Cruise, Timothy Spall e Ken Watanabe. Regia di Edward Zwick. Produzione USA   2003.  Durata: ore 2 e 25 minuti

LA TRAMA
Tom Cruise è un ufficiale  dell'esercito americano  (seconda metà dell'800) che disgustato dei massacri  nelle guerre indiane, emigra in Giappone dove si mette al servizio dell'imperatore. Ma anche lì la situazione in fatto di guerre  ingiuste non è allegra.  Inviato a reprimere una ribellione  di samurai, Cruise è sconfitto in battaglia, ferito e catturato. E' costretto  a vivere in un villaggio sulle montagne  dove a poco a poco s'affeziona  a quella vita  condotta da uomini  che vivono ancora attaccati alle leggi dell' onore. Perciò quando  l'esercito dell'imperatore attacca il villaggio, Cruise  si schiera dalla parte  dei samurai.

PERCHE' VEDERLO  perché  il sottovalutato Edward Zwick  è un regista  che sa raccontare  come pochi  gli uomini  di coraggio ("Glory" "Vento di passioni" con Brad Pitt). Cruise come al solito affronta la parte come un estenuante tour de force fisico. E Ken Watanabe  si conferma l'unico vero erede del grande Toshiro Mifune.

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