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58 minuti per morire: ultra-violenza show (ma senza sadismo)

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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58 MINUTI PER MORIRE
Iris ore 21
con Bruce Willis, Bonnie Bedelia  e Franco Nero. Regia di Renny Herlin. Produzione USA 1990. Durata: 2 ore

LA TRAMA
E' il seguito  della "Trappola di cristallo" il film  che tre anni prima aveva dato  la notorietà  a Bruce Willis   e l'aveva imposto  nel personaggio del "duro" McClane  che con poche varianti  l'avrebbe accompagnato  per metà della carriera. McClane si trova all'aeroporto dove ha  un appuntamento  colla moglie. Ma l'aeroporto è attaccato  dai terroristi comandati  da un ex agente dei corpi speciali. Scopo degli aggressori è quello di bloccare tutto e permettere l'atterraggio di un aereo con a bordo un  ex dittatore sudamericano, deposto negli anni precedenti .I terroristi  uccidono e McClane non può  certo stare colle  mani in mano. La lotta sarà dura. Alla  fine rimangono sul terreno più di 200 cadaveri.

PERCHE' VEDERLO
Perchè l'azione è tambureggiante e non lascia tregua. Renny Harlin 30 anni fa era uno  dei migliori specialisti  e Willis sembrava nato per impersonare gli eroi per forza. All'epoca  il film destò  qualche polemica  per la violenza  giudicata eccessiva. Ma è comunque  solo spettacolo. Il sadismo è lasciato  fuori dalla porta.

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