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"Educazione fisica": la strana storia tra le mura di una scuola

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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EDUCAZIONE  FISICA AL CINEMA Con  Giovanna Mezzogiorno, Sergio Rubini e Claudio Santamaria.  Regia di  Stefano Cipani. Produzione  Italia 2023. Durata: 1 ora  e 40 minuti

LA TRAMA Quattro personaggi (due coniugi  piccolo borghesi, due  divorziati pieni  di soldi)  si trovano senza  sapere perché  nella palestra  (alquanto fatiscente) della  scuola media frequentata dai rispettivi figli. Li ha convocati la preside dell'istituto  e per gravi motivi. I ragazzi  si sarebbero resi colpevoli  di uno stupro di gruppo  perpetrato ai danni di una coetanea. La reazione  dei genitori è incredula, scandalizzata, anche violenta. Non ci credono non è possibile, eppoi  perché la ragazza ha aspettato due settimane  prima di denunciare il fatto (io questa frase  l'ho già sentita)? Poi  sono messi di fronte all'evidenza. Non  solo animali, pure esibizionisti. Uno di loro ha filmato  sul suo smartphone  l'intera mascalzonata.  La preside minaccia di denunciare il fatto alla polizia e vedendosi  minacciata scappa. Scappando s'aggrappa a un attrezzo corroso (come tutta  la palestra del resto). Cade e muore. Ora  anche per i quattro adulti sono cavoli amari.

PERCHE' VEDERLO perchè se la storia è ovvia, didascalica (fa venire in mente gli sceneggiati Tv moraleggianti di una volta)  è raccontata con piglio e mordente. La sceneggiatura (da un  dramma teatrale) è dei fratelli  Damiano e Fabio  D'innocenzo. Due ragazzacci ("Favolacce" è roba loro) bravissimi a  cogliere in contropiede lo spettatore. Prendono  in mano quattro  personaggi stereotipati e rivoltano le carte di  continuo (il genitore ricco è un arrogante palazzinaro, ma il carattere  più inquietante a un dato punto  si rivela la signora piccolo borghese)

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