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Vedo nudo: altra Italia, altra commedia

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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VEDO  NUDO
 Cine 34  ore  23.25
Con Nino Manfredi, Sylva Koscina  e Enrico  Maria Salerno. Regia di  Dino Risi. Produzione  Italia  1969. Durata:  2 ore

LA TRAMA
Sette episodi sul tema  del sesso come ossessione. Il più rifinito è quello dell'omosessuale  che tiene una  corrispondenza amorosa  con un ragioniere torinese  facendogli  credere di  essere una ragazza. Un giorno  il ragioniere viene a fare una  visita inaspettata e l'omosessuale  è  costretto a fingersi "sua sorella".  Lo sketch  più irresistibile (quello che dà il titolo) è centrato  su un tale (l'attore è sempre Manfredi) che vede nudo dappertutto. Quando  un medico gli mette davanti  due bottiglie e gli chiede  cosa sono risponde: "Due donne nude  con due  tappi in testa",

PERCHE' VEDERLO
Perché ci riporta a un'epoca  ormai remota in cui la commedia  all'italiana  era veramente grande. Grandi  i registi (Risi) grandi  gli sceneggiatori (Maccari, Zapponi) formidabili  gli attori (Nino Manfredi dove sei?)

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