Su "Iris"

"Barry Lyndon", un grande affresco e risultati visivi portentosi

BARRY LYNDON
Iris ore 23.15. Con Ryan O' Neal, Marisa Berenson e Patrick Magee. Regia di Stanley Kubrick. Produzione Gran Bretagna 1975. Durata: 3 ore

LA TRAMA
Dal romanzo di William Thackeray l'autore della "La fiera delle vanità" è un'altro ritratto di avventuriero settecentesco, un affresco d'epoca in un'epoca che è al tramonto anche se la maggior parte della popolazione d'Europa non lo sa. Barry è un giovane irlandese che fa fortuna associandosi a un avventuriero che gioca nei grandi salotti inglesi ( Barry è una sorta di braccio violento che sostituisce il socio nei duelli quando questi, e accade sovente viene sfidato). Accumula una fortuna e la triplica sposando una ricca vedova. La sorte gira quando il figlio piccolo muore. Sfidato a duello dal pavido figliastro, Barry ha imprevedibilmente la peggio e viene privato di tutto.

PERCHÈ VEDERLO
Perché Kubrick che non ha mai fatto un film che somigliasse al precedente, qui s'è cimentato nel grande affresco con risultati almeno visivamente portentosi. All'epoca ebbe quattro Oscar (per le scene, i costumi e soprattutto per la splendida colonna sonora, geniale rielaborazione delle musiche di Mozart, Vivaldi, Schubert e Haydn).