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"La classe media è morta": ma Joe Biden ha davvero ragione?

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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“La classe media e’ uccisa, e’ distrutta, non credo che le piaccia l’economia adesso”, ha detto Joe Biden nel dibattito curato da PBS-Politico.com tra i candidati democratici giovedi’ sera a Los Angeles. “Ci vuole una rivoluzione politica per trasformare l’economia e farla funzionare per le famiglie dei lavoratori, non solo per l’1%, milionari e miliardari”, ha incalzato Bernie Sanders. Stesso concetto, guerra di classe da vincere dai Democratici neo Socialisti, l’ha espresso Elizabeth Warren. I tre, dice la media odierna dei sondaggi CRP, sono ai primi posti nella corsa per la nomination, rispettivamente con il 27,8%, con il 19,3% e con il 15,2%. In totale, il 62,3% dei DEM interpellati appoggiano candidati “papabili” che platealmente condannano l’economia di Trump, e vogliono cambiare. Anche gli altri candidati la pensano più o meno cosi’ , in verità’, ma non hanno alcuna chance (in attesa di Mike Bloomberg, il capitalista DOC che entrerà in gara il 3 marzo con le primarie del supermartedi’). Se e’ comprensibile, per i leader progressisti in campagna elettorale, usare un po’ di demagogia populista, pauperista, antibusiness e antiricchi per piacere ai militanti di sinistra radicali, e mobilitarli per le primarie che iniziano a febbraio in Iowa, non bisognerebbe pero' esagerare. Altrimenti si passa per candidati marziani che arrivano da un altro mondo. Ed ironico e’ che, la mattina dopo il dibattito, sia stata la CNN a dirlo (si’, proprio la ultraliberal CNN), pubblicando i numeri del sondaggio che ha commissionato alla SSRS sulla Trumpeconomics e il suo gradimento nel paese. In generale, il 76% della gente valuta le condizioni economiche negli Stati Uniti “buonissime o buone”, e la percentuale e’ piu’ alta di ben nove punti da un anno fa, quando i soddisfatti erano il 67%. Per ritrovare un livello piu’ alto dell’attuale bisogna andare indietro al febbraio del 2001, quando era l’80%. La soddisfazione per l’economia attuale e’ distribuita tra le “fedi” politiche in modo ragionevolmente bipartisan: i Repubblicani sono i piu’ entusiasti, con il 97%, mentre gli Indipendenti seguono con un rimarchevole 75%. Ma anche una solida maggioranza dei Democratici, il 62%, e’ contenta che Wall Street sia ai massimi di sempre (dal giorno della elezione di Trump i punti guadagnati dal Dow Jones sono oltre 10.000, e oggi l’indice e’ a circa 28.500 da 18.332 che era 3 anni fa); che gli stipendi crescono di oltre il 3% annuo da un paio d’anni, ben sopra l’inflazione; che i disoccupati sono al 3,5%, minimo da 50 anni, con minimi storici anche per neri, ispanici, asiatici, donne, teenager. Il mercato della casa, che e’ stato fiacco fino a qualche mese fa, ha dato segni di ripresa in novembre, con dati sulle costruzioni e sulle compravendite che promettono di far bene alla economica in generale nel 2020. A proposito, guardando avanti, 7 su 10 americani (68%) si aspettano una economia in buona forma tra 12 mesi, con solo il 9% che sostiene che le condizioni sono buone adesso ma peggioreranno l’anno venturo. Una prova del fatto che l’economia stia brillando e’ data dalla parte del sondaggio CNN tra i votanti registrati dedicata ai “faccia a faccia” ipotetici tra Trump e i candidati DEM a 10 mesi e mezzo dal voto. In ottobre, quattro candidati DEM battevano il presidente con margini tra i sei e i dieci punti percentuali, tutti al di fuori del margine di errore statistico. Ora sono solo due, Biden che supera Trump per 49% a 44% e Sanders per 49% a 45%, mentre Warren e Pete Buttigieg sono in sostanziale pareggio con Donald. Nella quindicina di Stati swing, quelli “ballerini” che contano per la vittoria, al presidente va ancora meglio. Trump affianca Biden 47-47, e supera 48 a 46 Warren, 48 a 43 Buttigieg e 49 a 45 Sanders. Per la CNN, infine, il rating di popolarita’ di Trump e’ stabile da ottobre con 43% favorevoli e 53% contrari. Biden, per la prima volta dal 2015, ha un saldo negativo tra chi lo vede bene (il 39%) e chi lo boccia (il 47%). Sanders e’ visto male dal 44%, e bene dal 43%. di Glauco Maggi

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