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Coronavirus, la verità sulla missione dei medici cubani in Italia

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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 Coronavirus in Italia, l'arrivo dei medici cubani Foto:  Coronavirus in Italia, l'arrivo dei medici cubani
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Che vergogna vedere che grandi giornali e giornalisti in Italia hanno esaltato la missione dei medici cubani, presentati come “volontari” spinti solo dalla solidarieta’ umana, e senza alcun ricavo se non il vitto e l’alloggio. Non ci voleva molto a googulare e scoprire la verita’, ma perche’ smontare il mito caro a Bernie Sanders?  “L ‘ “esercito di solidarietà dei camici" che Cuba vende, maschera una moderna forma di sfruttamento del lavoro. Le testimonianze e le lamentele al riguardo ci consentono di stimare che il regime trattenga tra il 70 e il 90% dello stipendio pagato ai medici dai paesi di accoglienza”, si legge nell’articolo pubblicato il 21 novembre 2019 da ADNCuba, un sito di stampa libera in spagnolo curato da esuli cubani. “Anche sotto queste condizioni, i cubani rispondono all'appello del governo perché il loro reddito sull'isola è di soli 60 dollari al mese e qualsiasi importo superiore può sembrare un sogno. ‘Andare all’estero', nell'immaginario sociale cubano, implica sempre la possibilità di prosperare economicamente”. 

Chi non ci crede puo’ andare a leggere la lunga inchiesta di denuncia della BBC, il 14 maggio 2019, sullo stesso argomento. Trovate il link alla fine della traduzione completa dell’articolo di ADN Cuba, il cui titolo e’: ‘Lo sfruttamento dei medici cubani: un business che si sta sgretolando”. “L'esportazione di servizi professionali”, scrive ADNCuba, “ha contribuito a Cuba oltre 10 miliardi di dollari nel 2018, secondo un rapporto dell'Organizzazione mondiale del commercio. Dal canto suo, l'Annuario statistico di Cuba, relativo al 2018, riporta circa 6 milioni e 400 mila di "pesos" entrati nel bilancio sotto la voce "Servizi di salute umana e servizi di assistenza sociale". La cifra indicava più della metà delle esportazioni totali di servizi di quell’anno. 

In aprile, i medici cubani hanno lasciato El Salvador, dopo che il sindacato locale ha presentato una denuncia alla Procura, sostenendo che i cubani esercitavano lì senza le necessarie autorizzazioni. A novembre il governo ecuadoriano ha annullato l'accordo sanitario con Cuba e ha rimandato sull'isola i 400 cubani che facevano parte della brigata medica. La Bolivia, dopo le dimissioni di Evo Morales, ha chiesto alle autorità cubane di ritirare gli oltre 700 professionisti dal settore.

L'espansione dell'accesso a Internet a Cuba ha portato sempre più cittadini cubani a prendere coscienza di questi fatti e cresce l'impatto sociale delle notizie sui "disertori medici" che non possono rientrare nel paese per 8 anni come punizione; sui medici rapiti dai terroristi in aree pericolose e sulla morte di medici lontani dalla loro terra. Juan Manuel Obana, ad esempio, è morto l'11 settembre in un bagno dell'aeroporto Charles de Gaulle di Parigi, dopo essere stato espulso dalla Brigata medica cubana in Mauritania. Il 29 ottobre, 200 giorni dopo il completamento del rapimento di Landy Rodríguez e Assel Herrera in Kenya, i due dottori sono stati trasferiti in Somalia dai terroristi jihadisti di Al Shabbab. Da allora, la loro condizione fisica è sconosciuta e il governo cubano ha emesso solo un paio di timide dichiarazioni.

Molti medici sono sfuggiti alle missioni e denunciano un tipico schema di “tratta di esseri umani”: minacce, mancato pagamento, conservazione dei passaporti e restrizioni ai movimenti.

La tratta di esseri umani è spesso più associata alla prostituzione coatta, ma la categoria copre tutte le imprese basate sul furto della libertà altrui a scopo di lucro. In effetti, gli esperti ritengono che il traffico di lavoro sia molto più frequente nel mondo rispetto al traffico di sesso.

Solo nel Brasile, Cuba ha guadagnato oltre 330 milioni di dollari all'anno tra il 2013 e il 2018, a spese dei professionisti della salute.

Mentre ciò avviene, il sistema sanitario a cui i comuni cubani hanno accesso all'interno dell'isola si sta progressivamente deteriorando. Persistono reclami per le cattive condizioni dei centri ospedalieri. Fotografie di servizi igienici sporchi, lenzuola strappate e folle di pazienti circolano sempre più sui social network accompagnati da messaggi di indignazione.

La mancanza di medicine e forniture colpisce le persone, che perdono la paura di rivelare pubblicamente il loro dolore e le loro necessità di base.

Cuba è una “potenza medica" in grado di offrire assistenza di prim'ordine a personalità come Hugo Chávez, Diego Armando Maradona, Florencia Kirchner o David Granger; ma incapace di parlare onestamente delle epidemie di Dengue (virus portato dalle zanzare) che colpiscono i cubani. Una gestione trasparente delle informazioni contribuirebbe a percepire il rischio, il che equivale a salvare vite umane. Oltre al vantaggio economico, la tratta di medici travestiti da lavoro umanitario ottiene simpatia e sostegno internazionali per il governo cubano.

È il volto seducente di un regime totalitario che reprime pacifici avversari, limita le libertà individuali dei cittadini e mantiene una stretta vigilanza sulla società civile”. 

Il COVID 19 e’ venuto a fagiolo. Non ci voleva molto, comunque, prima di pubblicare foto e interviste a medici sfruttati da un regime comunista e, va da se’, politicamente imbavagliati, descrivere la verita’, il contesto del fenomeno. Ma il pubblico italiano ama ancora Che Guevara e Fidel, perche’ svegliarlo dal sogno?  

E questo e’ il link all’articolo della BBC. Cosi’ anche i reporter fluenti in inglese che amano la BBC, e che snobbano gli esuli cubani di Miami filo Trump, si possono dare una mossa e ristabilire un minimo di decenza informativa.

https://www.bbc.com/news/uk-48214513

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