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Da Nicola Zingaretti a Elettra Lamborghini: due tipi di irresponsabilità che hanno reso necessario il blocco dell'Italia

Gabriele Galluccio
Gabriele Galluccio

Classe 1994, laureato in lettere moderne e catapultato dall'Irpinia a Milano. Giusto in tempo per raccontarvi dal vivo l'epidemia da coronavirus. In questo spazio troverete libere opinioni su episodi e personaggi connessi all'emergenza. Non sono esperto in nulla, ma mi piace parlare di tutto ciò che mi interessa.

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Che cos’hanno in comune Nicola Zingaretti ed Elettra Lamborghini? Apparentemente nulla, ma tutto cambia se li mettiamo in correlazione con il coronavirus. Entrambi sono stati irresponsabili, anche se in modo diverso: il segretario del Pd si è piegato all’ideologia e all’interesse politico, arrivando a negare l’evidenza di un’emergenza sanitaria alle porte, mentre la nota ereditiera ha incarnato quei giovani che a volte se ne fregano di ciò che succede attorno a loro e vivono in un'altra realtà, convinti che nulla possa toccarli. 

Zingaretti e la Lamborghini sono due tipo diversi di irresponsabili, ma hanno mandato lo stesso messaggio sbagliato: il virus è uno scherzo, la vita continua normalmente. E invece così non è: nell’arco di due settimane si è palesata la gravità della situazione in Italia. Zingaretti per il ruolo istituzionale che ricopre l’ha fatta davvero grossa: mentre al Nord si verificavano i primi casi di contagio, lui se la rideva di gusto in ogni intervista, snocciolando i dati dell’influenza stagionale e facendosi beffe dei soli due decessi legati al Covid-19. Non contento si è addirittura lanciato nella movida milanese per un aperitivo, poi però è arrivato il 7 marzo e di colpo si è ritrovato a dover dichiarare “anche io ho il coronavirus”. 

La Lamborghini, invece, ha peccato di leggerezza: può essere comprensibile che una come lei non dia peso a certi temi di attualità, ma in quanto personaggio pubblico ha commesso un grave errore. Ha infatti radunato centinaia di persone, soprattutto giovani, in occasione dei suoi appuntamenti con i fan, l’ultimo il 5 marzo quando l’emergenza stava diventando sempre più seria. A sua discolpa va detto che non c’era ancora il decreto del presidente del Consiglio, ma il buonsenso avrebbe dovuto consigliare di non correre rischi inutili, dato che l’unica certezza che abbiamo sul virus è che è molto contagioso e non conosce confini o limiti di età. Adesso l’ereditiera ha invertito la rotta, esprimendo preoccupazione e pubblicando sui social le indicazioni del ministero della Salute su come comportarsi correttamente ai tempi del coronavirus. Meglio tardi che mai. 

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