Il pallone di Luciano

Napoli, altro che "mercato": manca un vero direttore

Mancano pochi giorni alla fine del 2023, e noi, a chiusura della 17ª giornata, vi mostriamo un consuntivo di quanto accaduto dall’inizio del campionato ad oggi, cercando di ipotizzare ciò che potrebbe accadere da qui alla fine del torneo. Era cominciato all’insegna del nerazzurro e sta continuando, l’Inter, senza Lautaro e Dimarco infortunati, batte a San Siro il Lecce e sembra inarrestabile, anche perché ha nel suo entourage la migliore difesa, il migliore attacco e il capocannoniere del campionato. Le altre seguono a distanza, con la sola eccezione della Juventus che cerca faticosamente di tenere il passo, nel tentativo di poterla contrastare fino alla fine. Nel duello a distanza la squadra bianconera batte il Frosinone 2-1 e mantiene invariato il distacco di 4 punti. Attualmente la differenza tra le due è che l’Inter vince in scioltezza, facendo gol senza subirne, mentre la Juventus vince faticando, ma vince, ritrova Vlahovic e scopre di avere in casa un gioiello di 18 anni, il turco Yildz.

Delude ancora il Milan che segue in classifica laccapolistaa ben 11 punti di distanza. In extremis pareggia a Salerno contro la cenerentola del campionato. Male nell’occasione gli acquisti fatti con l’algoritmo, peggio i veterani, Hernandez e Leao, un tempo punto di forza della squadra. E siccome il solo Leao è capace di accendere il Milan, quando il portoghese va a scartamento ridotto per il Diavolo sono dolori: perde di imprevedibilità, non trova spazi, “obbliga” Giroud a guardare la partita. Diventa insomma una squadra lenta, lunga e fragile in difesa, senza quella cattiveria agonistica che in passato la contraddistingueva. A complicare le cose, l’emergenza infortuni: questa volta ne è rimasto vittima Tomori. Lo staff medico dovrà migliorare nella prevenzione, magari frequentando gli allenamenti per osservare i giocatori impegnati nella corsa. Così facendo la società potrà capire se il problema è la fragilità dei giocatori (Loftus-Cheek), oppure se la causa di tutti i guai siano gli addetti poco inclini a sottoporre i giocatori a visite preventive e continue, visti i molteplici impegni.

È certo che il Milan, più che accorciare sul duo di testa dovrà adesso guardarsi le spalle dagli inseguitori, soprattutto dal Bologna ma anche dalla Fiorentina. Anche perché la squadra di Motta comincia a credere nell’Europa, dopo aver battuto l’Atalanta di Gasperini. L’allenatore e la squadra, con in testa il capitano Ferguson e Zirkzee, stanno mettendo a frutto il lavoro intelligente della società.
Un Napoli a dir poco disastroso perde contro la Roma ed è settimo in classifica. Le due espulsioni hanno avuto un peso determinante sull’esito finale, ma la verità è che i giocatori, cardini del Napoli del passato, non sono più gli stessi: Lobotka che toccava una infinità di palloni fatica ad entrare in partita, Kvaratskhelia non salta più gli avversari, Osimhen generoso quanto confusionario e la difesa perforabile perché il centrocampo non riesce più a fare densità. Si è spenta insomma la luce sul Napoli che, dopo aver abdicato per il titolo, rischia di non qualificarsi neppure in Champions. Zero tiri in porta nel primo tempo, uno solo nella ripresa, troppo poco per una squadra che l’anno scorso aveva la migliore difesa, il migliore attacco e il capocannoniere del campionato. E per non farsi mancare niente, a fine partita il pullman della squadra ha lasciato a piedi Mazzari. Confusione dopo la sconfitta? Si parla forse troppo di rinforzare la squadra. Secondo noi a questo Napoli manca solo un Direttore Generale con carisma che sappia infondere nel gruppo l’autostima che abbondava un anno fa. Auguri di buon Anno ai nostri lettori.