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Il marito dovrà pagare l'ex moglie per i lavori domestici svolti 

Marzia Coppola
Marzia Coppola

Avvocato matrimonialista, educata alla resilienza e alla libertà. Laureata in Italia e in Francia, ho continuato gli studi per diventare anche avvocato della Sacra Rota. Lavoro con l'Avv. Annamaria Bernardini de Pace e mi occupo di diritto di famiglia a 360 gradi (e più!). Convinta che anche dalla relazione peggiore si possa imparare qualcosa.

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Recentemente il tribunale di Pechino ha emesso una sentenza che ha ordinato a un uomo di versare all’ex moglie 50.000 yuan a titolo di indennizzo per i lavori domestici che la donna ha svolto durante il matrimonio. Tenuto conto della conversione in euro, si tratta di circa 6.000 €. Non una grandissima cifra, ma certamente carica di intrinseco significato. La decisione si fonda sulle nuove norme del codice civile cinese secondo le quali il coniuge che si è occupato della maggior parte dei lavori domestici, della cura ed educazione dei figli o dell’assistenza dei genitori anziani può domandare all’altro un risarcimento proprio per essersi fatto carico di tutti questi incombenti. Sgravando, in questo modo, l’altro coniuge. 
In realtà, benché il nostro codice civile non parli espressamente di possibilità di richiedere il risarcimento, anche l’ordinamento italiano riconosce un’importante valenza a questo aspetto. Già da molto tempo. Infatti, la legge prevede che, in caso di separazione, il giudice stabilisce in che misura ciascun genitore debba contribuire al mantenimento dei figli tenuto conto di una serie di parametri (per esempio le esigenze dei minori e la capacità economiche dei genitori). Tra questi vi è anche, appunto, la c.d. “valenza economica dei compiti domestici e di cura assunti da ciascun genitore”. Dunque, per quantificare il mantenimento dei figli, bisogna anche verificare se sia stata la mamma o il papà a occuparsi prevalentemente della prole. Per esempio, cucinando loro colazione, pranzo, cena, accompagnandoli alle varie attività sportive, seguendoli nei compiti, occupandosi di organizzare le loro feste di compleanno, i pomeriggi con gli amichetti, lavandoli e vestendoli la mattina e così via. 
Anche in caso di mantenimento moglie/ marito, il nostro ordinamento riconosce un ruolo importante all’impegno profuso nei lavori domestici (cura della casa, spesa alimentare, preparazione della cena e così via). Infatti, sebbene negli ultimi anni abbiamo assistito a una riduzione dei generosi assegni divorzili elargiti in passato, i lavori di assistenza e di cura domestica sono tenuti in grande considerazione come “ago della bilancia” per decidere se, in quella famiglia, sussista o meno il diritto al mantenimento. Il ragionamento che la giurisprudenza suggerisce è questo: se, per esempio, il marito negli anni ha potuto viaggiare, concentrarsi sulla carriera dalle 9.00 del mattino alle 20.00 di sera e avere intere giornate da dedicare al lavoro e se questo è stato possibile grazie al fatto che, al contempo, la moglie si occupava dei figli, della casa, dei pasti, della spesa alimentare ecc., allora a questa attività “casalinga” va offerto un riconoscimento. Che, se in Cina è un vero e proprio indennizzo, nel nostro ordinamento sarà, più che altro, un “tassello” per verificare se e in che misura si possa prevedere l’assegno di mantenimento. Ovviamente, spetterà ai legali – sia del coniuge economicamente forte sia di quello economicamente debole – far valere le rispettive posizioni per riportare la storia familiare a verità. 

[email protected]    
Studio legale Bernardini de Pace

 

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