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Vaccino ai figli, se i genitori non sono d'accordo? Ecco cosa dice la legge

Marzia Coppola
Marzia Coppola

Avvocato matrimonialista, educata alla resilienza e alla libertà. Laureata in Italia e in Francia, ho continuato gli studi per diventare anche avvocato della Sacra Rota. Lavoro con l'Avv. Annamaria Bernardini de Pace e mi occupo di diritto di famiglia a 360 gradi (e più!). Convinta che anche dalla relazione peggiore si possa imparare qualcosa.

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La corsa ai vaccini è partita. Consueta, ormai, la domanda: “tu il vaccino lo hai già fatto?”.  Il vaccino aggiunge un argomento sul quale mamma e papà devono prendere decisioni comuni nell’interesse dei figli. Sia che siano insieme sia che siano separati.  Scelta, invero, non sempre immediata considerando il divampare delle teorie “no vax”, abbracciate da chi ancora è scettico in merito all’utilità e alla sicurezza dei vaccini oppure da chi, a prescindere dal Covid19, ha sempre escluso di ricorrervi.  

In ogni caso, per poter vaccinare i bambini è sicuramente necessario il consenso da parte di entrambi i genitori. Come per ogni scelta importante riferibile ai minori (scuola, educazione religiosa e così via). 
Quindi come fare quando solo la mamma (o solo il papà) vogliono far vaccinare il figlio?  In linea di massima, quando manca il consenso dell’altro genitore, ci si dovrà rivolgersi al Giudice – con l’aiuto di un legale, espero di diritto di famiglia – e chiedere di autorizzazione a procedere con la vaccinazione, indipendentemente dal consenso del genitore restio. Sarà necessario argomentare le ragioni per le quali, a proprio avviso, ricorrere al vaccino rappresenta la migliore scelta nell’interesse del figlio, per il suo benessere e per la sua salute. Il genitore chiamato in causa, a sua volta, dovrà spiegare quali sono le motivazioni che fondano il proprio dissenso. 

A quel punto la decisione è rimessa al Giudice e gli orientamenti dei Tribunali sono diversi a seconda che si parli di vaccini obbligatori o facoltativi. Nel primo caso, infatti, la decisione del Giudice ricadrà quasi certamente sull’autorizzazione a procedere. In questa direzione si è espressa la giurisprudenza, argomentando che l’omessa vaccinazione si ripercuote negativamente sul percorso “sociale-educativo” del minore. Poi, come tutte le questioni che riguardano la famiglia, ogni caso è a sé e possono esistere delle ipotesi dove, per esempio a causa di specifiche condizioni di salute del minore, ha senso ed è più tutelante per il bambino, derogare all’obbligo del vaccino. 

Più complesso e altalenante, invece, il caso di vaccini non obbligatori. Sul punto, infatti, l’orientamento della giurisprudenza è meno netto. Sarà il genitore che desidera ottenere l’autorizzazione a poter vaccinare il figlio a dover compiutamente dimostrare che questo è necessario o quanto meno opportuno per la tutela della salute del minore. Di grande aiuto, a tal fine, è la documentazione medica a firma del pediatra.  Questi sono gli orientamenti seguiti dal Tribunale nella maggior parte dei casi, avuto conoscenza dei quali, forse, si può scendere a miti consigli tra i genitori senza dover ricorrere al Tribunale. 

di Avv. Marzia Coppola 
[email protected]
Studio legale Bernardini de Pace

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