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L'assegno di mantenimento per i figli? Va corrisposto anche in vacanza

Marzia Coppola
Marzia Coppola

Avvocato matrimonialista, educata alla resilienza e alla libertà. Laureata in Italia e in Francia, ho continuato gli studi per diventare anche avvocato della Sacra Rota. Lavoro con l'Avv. Annamaria Bernardini de Pace e mi occupo di diritto di famiglia a 360 gradi (e più!). Convinta che anche dalla relazione peggiore si possa imparare qualcosa.

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L’assegno che un genitore deve corrispondere all’altro per contribuire al mantenimento dei figli, non va in vacanza. 

Questo vuol dire che, anche nel corso delle vacanze estive e invernali, l’assegno va sempre corrisposto per intero. Come durante tutti gli altri mesi dell’anno. Porsi la domanda, comunque sia, sorge spontaneo poiché normalmente, nei mesi estivi (come anche nelle vacanze natalizie), i periodi vengono divisi tra i genitori più o meno al 50%. Quindi aumenta notevolmente il mantenimento diretto (ossia il pagamento di “vitto e alloggio” a favore dei figli) a carico del genitore che deve corrispondere l’assegno, e che normalmente non tiene i figli con sé per periodi così lunghi.  E allora perché continuare a versare il mantenimento?  

Questa regola nasce dal fatto che l’assegno non copre solo le spese alimentari di ogni mese, ma include i costi di tutte le ordinarie esigenze di vita (i farmaci da banco, la mensa, l’abbigliamento e così via) che i figli comportano in un anno. Il fatto di dividere l’assegno mese per mese, quindi, rappresenta solo una scelta pratica e organizzativa. 

Certamente, i genitori potranno concordare una regola diversa e, quindi, optare per la sospensione del versamento per il mese di agosto oppure, addirittura, prevedere che sia il genitore che normalmente riceve l’assegno a doverlo corrispondere all’altro. Ma queste rappresentano soluzioni eccezionali. 

Poi, se ci sono motivazioni valide e fondate, ci si può anche rivolgere al giudice chiedendogli che sia lui a disporre questa ripartizione e organizzazione del mantenimento per i minori. Chiaramente sarà da tenere a mente che, salvo casi particolari, l’orientamento della Giurisprudenza è quello sopra descritto e, quindi, nella maggior parte dei casi, viene comunque sia ordinato il versamento dell’assegno di mantenimento. 
In linea di massima, pertanto, senza provvedimento specifico del Giudice in tal senso o senza accordo delle parti, se il genitore che ha diritto a ricevere l’assegno per il mantenimento dei figli non lo riceve, potrà rivolgersi al Tribunale al fine di recuperare il denaro non corrisposto per mezzo di una procedura esecutiva.  Con evidente aggravio di costi (e di energie), per tutti. 

Inoltre chi non versa l’assegno, anche solo per un mese, può essere soggetto alla denuncia per violazione degli obblighi di assistenza familiare (reato regolamentato dal codice penale). 

In ogni caso, non è bello e non è rassicurante dover risolvere ogni problema familiare a suon di denunce e di istanze al Giudice. Ecco perché, come sempre, è opportuno che siano i genitori, prima che il problema si ponga, a interrogarsi sulla questione e trovare la soluzione su misura per quella famiglia. 

di avv. Marzia Coppola 
[email protected]

Studio legale Bernardini de Pace 

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