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Tutti parlano del tempo, ma non del clima

Nicoletta Orlandi Posti
Nicoletta Orlandi Posti

Nicoletta Orlandi Posti è nata e cresciuta alla Garbatella, popolare quartiere di Roma, ma vive a Milano. Giornalista professionista e storica dell'arte, cura su LiberoTv la rubrica "ART'è". Nel 2011 ha scritto "Il sacco di Roma. Tutta la verità sulla giunta Alemanno" (editori Riuniti); nel 2013 con i tipi dello stesso editore è uscito "Il sangue politico": la prefazione è di Erri De Luca. Il suo romanzo "A come amore", pubblicato a puntate su Facebook, ha dato il via nel 2008 all'era dell'e-feuilleton. A febbraio del 2015 è uscito il suo primo ebook "Expo2051". Nel 2016 Castelvecchi ha pubblicato il suo libro "Le bombe di Roma"; nel 2019 è uscita la seconda edizione. Sta lavorando a un romanzo erotico. Il titolo del blog è un omaggio al saggio del prof Vincenzo Trione.

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Nel 1968 l'Unione Studentesca Socialista Tedesca (Sozialistischer Deutscher Studentenbund) tappezzò le città con un manifesto che raffigurava Karl Marx, Friedrich Engels e Vladimir Lenin con lo slogan “Alle reden vom Wetter. Wir nicht”(Tutti parlano del tempo. Noi no). Nel 2019 l’artista tedesca Anne-Christine Klarmann ha ideato una nuova versione del poster ritraendo Judith Ellens, Carola Rackete e Greta Thunberg modificando lo slogan originale in: “Alle reden vom Wetter. Wir auch” (Tutti parlano del tempo. Anche noi). La sintesi arriva dal titolo dell'esposizione appena inaugurata a Ca’ Corner della Regina sede della Fondazione Prada a Venezia. L'ideatore e curatore della mostra è Dieter Roelstraete che spiega: “Tutti parlano del tempo’ – o tutti dovrebbero parlare del tempo – per la semplice ragione che l’attuale crisi climatica potrebbe essere la più grande minaccia esistenziale che l’umanità abbia mai dovuto affrontare nei suoi 100mila anni di storia – e come tale è sulla buona strada per diventare l’unica cosa di cui si parla ancora. Tuttavia il cambiamento climatico rimane un argomento stranamente assente nell’ampio spettro delle questioni che attirano l’attenzione del mondo dell’arte mainstream”.

 

 

 

 

Everybody Talks About the Weather ha infatti l'ambizioso obiettivo di mettere a fuoco, attraverso le opere di artisti contemporanei e una selezione complementare di lavori storici, i vari modi in cui il clima e il tempo hanno plasmato le nostre identità culturali e come l’umanità ha affrontato l'esposizione quotidiana agli eventi meteorologici. Il tempo, e quindi il clima, è infatti un tema unificante e globale: accomuna le azioni e i destini di tutte le donne e gli uomini che abitano il mondo a ogni latitudine e longitudine. "Parlare del tempo" significa, in ultima analisi, parlare e avere cura del futuro dell’intera umanità.

 

 

 

 

E del tempo parlano i meteorologi all'ingresso di Ca’ Corner della Regina dove un grande leadwall trasmette in loop le previsioni del tempo estratte da media tradizionali e online di tutto il mondo. Il piano terra e il primo piano del palazzo veneziano ospitano invece opere d’arte storiche e contemporanee che rivelano la costante attenzione degli artisti nel “parlare del tempo”, dai dipinti allegorici e le pitture en plein air alle recenti installazioni multimediali e all’attivismo transnazionale. Dalla piccola era glaciale del XV al futuro di Venezia alla fine del XXI secolo; dalla desertificazione e l’espansione del Sahara all’impatto del ritiro dei ghiacci artici sulla vita degli Inuit: la ricerca artistica è connessa e si intreccia con quella scientifica offrendo una visione approfondita dei fenomeni fisici e dei processi ambientali evocati o esplicitamente affrontati dagli artisti in diversi periodi della storia umana e in aree geografiche e culture lontane.
 
Fondazione Prada - Everybody Talks About the Weather - Foto Marco Cappelletti

La mostra resterà aperta fino al 26 novembre 2023. Merita di essere visitata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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