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L'investimento digitale? Fa risparmiare il 70% dei costi di gestione

Tobia De Stefano
Tobia De Stefano

Mi sono laureato in legge e me ne infischiavo dell'economia, poi ho iniziato a fare il giornalista, gavetta-collaborazioni-pochi quattrini, e ho capito che senza soldi non si cantano messe. Da quel momento la gestione dei risparmi è diventata la mia passione. Ed eccomi qui a curare un blog sui “Vostri soldi” per il sito più irriverente che potete trovare in rete.

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Cosa chiede un risparmiatore che decide di affidare parte dei suoi soldi a un esperto di gestioni? Da una parte di farli fruttare, di ottenere cioè rendimenti che superino il benchmark e dall' altra di sapere chiaramente quanto sta pagando alla società di investimento. Sembra semplice, ma il problema è che in Italia poche Sgr lo fanno. È partito da questo presupposto Stefano Rossi, ex ad di Ubs Sim e responsabile della filiale italiana di Edmond de Rothschild, quando a febbraio del 2018 ha preso le redini della SIM di gestione patrimoniale Euclidea. Gli obiettivi erano chiari e per raggiungerli il wealth manager milanese ha puntato su un mix di nuove tecnologie e capitale umano, perché le prime senza il secondo fanno poca strada. Hai anche solo 5 mila euro e vuoi ottenere una gestione personalizzata? Nessun problema, Euclidea ti dà questa possibilità con pochi click. Basta andare sul sito e attivare in alto a destra la funzione "iniziamo". Il sistema ti chiede di rispondere a tre semplicissime domande: età, finalità dell' investimento e grado di rischio.

Immediatamente ti appaiono l' asset class (liquidità, azionario, obbligazionario), le performance da inizio anno e i costi degli strumenti finanziari ai quali bisognerà aggiungere lo 0,60% se si sceglie il piano "Smart" (quasi completamente robotizzato) e l' 1,20% per quello Wealth (dove la consulenza personalizzata ha un ruolo preponderante). Con il cliente che anche in corso d' opera avrà la possibilità di muoversi autonomamente tra un portafoglio e l' altro. Tutto chiaro e trasparente.

«Tanto che - spiega l' ad Stefano Rossi a Libero - la media dei costi complessivi (il cosiddetto Ter) di Euclidea è dello 0,94% comprensivo anche dei costi di banca depositaria contro il 2,80% del resto del mercato delle gestioni patrimoniali». Motivi? «Tutto parte dall' attenzione maniacale per la trasparenza, siamo uno dei pochi gruppi in Italia che applica la direttiva Mifid2 sul fronte della comunicazione e informativa degli oneri dei servizi di investimento. In due paginette il nostro cliente ha il dettaglio dei singoli costi e di quello complessivo, il cosiddetto Total Expense Ratio. Come riusciamo a garantire un Ter così basso rispetto alla media del mercato? Da un lato grazie all' aiuto del digitale e delle nuove tecnologie, dall' altro perché noi non vendiamo i singoli fondi ma un servizio di gestione».

E veniamo al servizio di gestione. Anche su questo fronte Euclidea crede che il mix tra capitale umano e nuove tecnologie risulterà vincente. Per scelta, infatti, punta poco o nulla su Europa e Italia e allo stesso tempo cerca un bilanciamento più equilibrato tra gli investimenti negli Stati Uniti, che in molti fondi sono sovrappesati, e quelli nei Paesi emergenti, c' è molta Asia, che invece sono sottopesati. Come? «La crescita di un Paese - continua Rossi - è in funzione della sua demografia, quindi dell' evoluzione sociologica e del reddito pro capite.
Abbiamo cercato di capire anche attraverso l' aiuto degli algoritmi cosa succederà nei prossimi dieci anni nei Paesi che secondo le nostre valutazioni avranno una crescita più veloce che non appare ancora nelle loro Borse».

Certo, tra questi c' è la Cina. Che è stata l' area geografica più colpita dall' emergenza Coronavirus. E qui arriviamo alla capacità dei gestori di cambiare in corsa cercando di aggiustare il tiro seguendo i grandi cambiamenti sociali che per forza di cose influenzano l' economia. «Non ci piace stravolgere completamente i nostri piani - spiegano i responsabili degli investimenti della Sim - ma di fronte a un dramma di queste dimensioni il nostro comitato investimenti si è riunito e ha deciso di stoppare immediatamente le esposizioni dirette sulla Cina sostituendole con fondi Asia specializzati in tech, pharma e biotecnologie, settori nei quali riteniamo ci siano ancora grandi margini di crescita. Sempre in funzione difensiva abbiamo poi aumentato l' esposizione sul dollaro e sui titoli di Stato americani (i Treasury)». Ma il Coronavirus può avere anche risvolti positivi. «A sorpresa - evidenzia Rossi - nelle ultime due settimane abbiamo acquisito 100 clienti rispetto ai circa mille precedenti. Questo vuol dire che in tempo di telelavoro i risparmiatori cercano di documentarsi di più e di premiare le Sim come la nostra che sono completamente digitali e offrono dei costi nettamente più bassi rispetto alla media di mercato».

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