Tremenza

Intervista a Joe Bastianich

Alessandra Menzani

  Insieme a Carlo Cracco e Bruno Barbieri forma da due anni la temuta triade di giudici di Masterchef, su Sky Uno ogni giovedì. Il talent show culinario in cui si sfidano diciotto aspiranti cuochi ottiene ogni settimana ascolti crescenti, fino a picchi di share del 3.4 per cento. Su Twitter è una delle trasmissioni più discusse: appassionano il ritmo e la costruzione delle storie. E lui è diventato talmente popolare che Maurizio Crozza lo imita su E’ l’imprenditore della ristorazione Joe Bastianich, americano nato nel Queens da genitori italiani. Oggi ha diversi ristoranti a New York, Los Angeles e Las Vegas ma vive con la famiglia (moglie e tre figli) a Greenwich nel Connecticut. Perché Masterchef è tanto amato? Perché finalmente è arrivato in Italia un programma di cibo fatto in modo alto, bene, che funziona, in un Paese in cui la cultura alimentare è alta. E poi i tre giudici sono molto bravi. Chi è il migliore? C’è un italo americano che si distingue…  Perché dice “finalmente”? Gli altri programmi che vedo fanno un po’ parte del passato, sono rimasti agli anni Ottanta, non si sono evoluti i format come in Inghilterra e Usa. Masterchef ha successo anche perché siete cattivissimi? Non siamo cattivi. Ci mettiamo impegno nel giudicare. Arrivano ai casting più di diecimila persone, trovare un Masterchef è un impegno.   Però ha detto frasi tipo: . , . Ma le vengono sull’istante o le prepara? Non c’è niente di preparato. Viviamo per tre mesi in stretto contatto con i concorrenti. E’ un reality, è tutto vero. Però sul fatto che siate spietati Crozza ci ha fatto una gag. La imita in Bastardchef. L’ha visto? Sì, molto divertente. Fino a pochi giorni fa non sapevo chi fosse Crozza, mi prende in giro per il mio modo di parlare italiano spesso sbagliato. “Io muoro”, ecc. Fa molto ridere. Potremmo incontrarci in tv. Se mi invita al suo show vado volentieri. E’ andato anche da Daria Bignardi. Le ha cucinato l’arrosto. Com’era? Non so se lo ha fatto veramente lei. Era un po’ un mappazzone. Sua moglie cucina bene? Nemmeno sa dove sia la cucina. Una situazione tragica. Zero. Ma è molto brava nelle prenotazioni. Abbiamo una cuoca, Maria, italiana, mi tratta molto bene. Le donne della mia famiglia mi trattano benissimo, vorrei essere circondato da sole donne. Beh, dopo Masterchef è diventato un sex symbol. Non credo. Quello è Carlo Cracco. Io non so, se fosse vero le donne italiane avrebbero grande gusto… (ride). Ne sarei onorato. Le hanno fatto avance da quando è nato Masterchef Italia? No. Ma ho notato che se vado nella mia pizzeria preferite e c’è la coda devo aspettare di meno. Sono piccoli grandi vantaggi. In realtà in Italia sono stato poco e non ho percepito la popolarità. Ma a maggio quando inizieranno i casting per la terza edizione starò qui di più, sei sette mesi. Lei è giudice di Masterchef Usa, prima che da noi. Ha più successo in America o qui? In Usa sono giudice da cinque anni e il mercato televisivo è più grosso, raggiungiamo gli otto milioni di telespettatori in tutto il mondo. Faccio anche il giudice di Masterchef Polonia, Cina e Australia. In Italia c’è un bacino più piccolo ma il programma ha un impatto forte, intenso, è un cult. Nel mio profilo Twitter @joebastianich do notizie e ci sono i fan molto appassionati.  Gli italiani hanno una grande passione per il programma. Chi preferisce tra i concorrenti di questa edizione? Guido di Roma è molto simpatico, bravo come cuoco, purtroppo è uscito troppo presto. Paola di Milano sembra snob invece è una ragazza tenera. Ce ne sono tanti di bravi. C’è una cosa che non mangia? Ho il terrore dei pinoli. Sono un ingrediente maltrattato. Non mi piacciono i rognoni. Il fegato lo mangio, il four gras più volentieri. Le piace Benedetta Parodi? Sono stato suo ospite, molto simpatica. Non so esattamente cosa faccia ai fornelli, ma sono contento che abbia successo. Spyros, il vincitore del primo Masterchef, ha un programma tutto suo su DeaKids, lo vede? No, ma me ne hanno parlato benissimo. Sono felice per lui. Di recente è stato condannato a New York a restituire 5 milioni di dollari di mance dopo che i camerieri del suo ristorante “Babbo” hanno fatto una class action. Ci spieghi. E’ una questione chiusa. In tutta la ristorazione Usa è cambiata la legge e sono state mosse tante cause a quasi tutti i locali. La  questione è risolta. Aprirà nuovi ristoranti? Ad agosto aprirò il primo ristorante in Italia nella mia azienda a Udine, a Cividale del Friuli. Si chiamerà Dell’Orsone. Nel cuore della mia azienda, tra i vigneti, faccio venire un po’ di ragazzi da New York per un locale con ristorazione all’americana. Sono curioso. Dal 27 luglio sarò là. Sto anche pensando di scrivere un libro sul mio rapporto con l’Italia di amore ma anche difficile. Perché? Non è stato facile essere stato figli di migranti venuti in America. Ho capito che sono americano ma che con l’Italia ho una storia d’amore.